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Vasto, in centro scatta l’allarme per i canali ostruiti. Ora i cittadini temono un’altra frana

Riassetto idrogeologico: il commissario del Consorzio di bonifica sud, Franco Amicone , scrive al sindaco Francesco Menna e alla Regione e sollecita un sopralluogo congiunto in piazza Marconi, per verificare lo stato dei canali di scolo . L’obiettivo è ripulire i canali e ripristinare il drenaggio delle acque presenti nel sottosuolo.

Passaggi necessari per evitare che la quantità di acqua trattenuta sotto la piazza rompa la parete del costone e si riversi sulla vallata. Al Consorzio sono arrivate diverse richieste da parte dei cittadini residenti in via Tre Segni e Fonte Joanna. Temono una nuova frana e un’alluvione. Amicone che aveva già scritto all’amministrazione comunale a luglio è tornato a farlo dopo l’allarme lanciato dall’ambientalista Ivo Menna che ha denunciato un nuovo fenomeno morfologico proprio sotto la piazza.

Dal mese di maggio, i residenti di Via Fonte Joanna, hanno lanciato un grido di allarme dopo avere verificato che dalle fenditure del muraglione di contenimento del costone che inizia da piazza Marconi, non esce più acqua. Le famiglie hanno sollecitato un intervento del Consorzio di Bonifica e il commissario Amicone verificato che la competenza della manutenzione è del Comune ha invitato il sindaco ad un sopralluogo informando anche la Regione. L’invito è stato ripetuto due giorni fa.

“Chiediamo un sopralluogo congiunto in località Fonte Joanna”, scrive Amicone “per contribuire alla definizione del problema che preoccupa i residenti”. La speranza dei cittadini è che il Comune risponda.

“Non si comprende”, torna a protestare Ivo Mennala scarsa attenzione della amministrazione, che pure da anni conosce la situazione precaria della stabilità di tutto il costone orientale. Intanto le cento fenditure del muraglione sono occluse e ci chiediamo dove è finita questa ingentissima quantità di acqua. Vorrei ricordare che le acque vagano nei terreni e provocano dissesti e frane. La prevenzione in questi casi evita tragedie e disastri ambientali i cui costi saranno pagati comunque dai cittadini. Se l’acqua non esce più, mi pare elementare arguirne che dietro questo muro di contenimento si sia depositata una immensa riserva di acqua che prima o poi dovrà trovare uno sfogo. E sappiamo cosa è accaduto a Vasto nel 1956 dove acque vaganti hanno causato la frana disastrosa che ha modificato il volto, la topografia della nostra città, i mutamenti sociali. I cedimenti vistosi e le crepe e le fenditure visibili sulla passeggiata di Loggia Ambling destano forti preoccupazioni : ai vastesi e soprattutto a coloro che vivono e abitano sul costone. I fabbricati esercitano una forte pressione sulla collina e tutti, amministratori e cittadini dovrebbero concorrere per evitare disastri“.

Paola Calvano (Il Centro)

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