Dirigenti regionali, un maresciallo del Noe di Pescara, un volontario dei Baschi azzurri e l’autore dell’esposto che ha dato il via all’indagine della Procura. Sei testimoni hanno sfilato ieri mattina davanti ai giudici del Tribunale nell’ambito del processo a carico della ex giunta comunale rinviata a giudizio per la bonifica delle discariche abusive.
Hanno tutti confermato i fatti, peraltro noti, al centro della vicenda processuale che ruota intorno alla convenzione stipulata dal comune di Vasto con l’associazione Baschi azzurri Onlus.
Dopo aver raccolto le deposizioni dei testimoni, fra cui anche quella di Antonio Parisi, firmatario dell’esposto che fece scattare le indagini, il processo è stato rinviato al 5 giugno per l’audizione del tenente Luigi La Verghetta che sull’attività dei volontari stilò una dettagliata relazione.
I fatti contestati risalgono al 2014 quando l’ex giunta guidata dall’allora sindaco Luciano Lapenna stipulò una convenzione con i Baschi azzurri per il controllo e la bonifica delle discariche abusive presenti sul territorio. Attività che per la Procura non potevano essere delegate a dei volontari, ma che avrebbero dovuto essere svolte da ditte specializzate.
Oltre a Lapenna sono stati rinviati a giudizio gli altri componenti dell’esecutivo in carica all’epoca dei fatti, cioè Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio, Anna Suriani, Marco Marra, Lina Marchesani e Gino Marcello (questi ultimi due ancora in carica), Eustachio Frangione, responsabile dell’associazione Baschi azzurri e l’amministratore delegato della Pulchra ambiente spa, Paola Vitelli.
Le ipotesi di reato sono abuso in atti d’ufficio per la ex giunta e violazioni delle leggi ambientali e autorizzative per Frangione e la Vitelli. Nel corso della precedente udienza il Comune si è costituito parte civile tramite l’avvocato Nicolino Zaccaria.
Anna Bontempo (Il Centro)