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Si sposta a Roma dinanzi al Ministero per lo Sviluppo economico la protesta contro Ombrina Mare

Si terrà domani, 14 ottobre, al ministero per lo Sviluppo economico di Roma la Conferenza dei Servizi decisoria sul progetto Ombrina mare. In via Molise sono attesi anche tanti manifestanti per il sit-in di protesta autorizzato dalla Questura a partire dalle ore 10.30. Dopo le manifestazioni di Pescara con 40 mila adesioni e di Lanciano con 60 mila presenze, ora la protesta prenderà corpo direttamente nella Capitale.

“Appare incredibile che un’intera regione non sia minimamente ascoltata da un potere centrale proteso a promuovere esclusivamente gli affari dei petrolieri – dice il Coordinamento No Ombrina – L’economia diffusa, quella che produce lavoro e distribuisce ricchezza, deve capitolare, secondo il Governo Renzi, davanti agli interessi delle lobbies. Ricordiamo che, per stessa ammissione della Rockhopper, i posti di lavoro creati da Ombrina saranno una quindicina, meno di quelli assicurati da un ristorante, a fronte di un danno immenso al turismo”.

Bus in partenza anche dal terminal di via dei Conti Ricci a Vasto dove la partenza è prevista per le 5.45 con rientro fissato intorno alle 19.30.

Intanto con una delibera dei quattro Consigli provinciali da far approvare con urgenza nei prossimi giorni, le Province Abruzzesi si schierano contro il progetto di “Sviluppo del giacimento Ombrina Mare nell’ambito dell’istanza di conferimento della Concessione di Coltivazione di idrocarburi”, che rappresenta ormai la battaglia simbolo della comunità abruzzese alla trivellazione del Mar Adriatico.

“Siamo rappresentanti di enti locali che svolgono tutt’oggi un ruolo di coordinamento e di sintesi tra i livelli di governo – dichiara il presidente dell’Upi Abruzzo nonché presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco – e siamo tenuti a fare da portavoce delle istanze dei cittadini e dei portatori di interesse che nel nostro territorio, trasversalmente, hanno manifestato con forza contro le trivellazioni per la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi sulla terraferma e in Adriatico”.

“Con un atto unitario e rafforzativo dei nostri impegni, al Governo chiediamo ripensamenti sulle politiche energetiche ed ambientali – spiega il presidente Di Marco – nel rispetto della strategia condivisa a maggioranza dalle Amministrazioni abruzzesi che mira essenzialmente allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla valorizzazione dell’identita’ economica turistica ed ambientale dell’Abruzzo. Insieme ai miei colleghi Presidenti di Provincia assumeremo impegni in linea con quanto attivato in altri consessi, con l’obiettivo di promuovere e sensibilizzare i nostri Parlamentari a modificare la normativa nazionale al fine di scongiurare la trasformazione dell’Abruzzo in distretto petrolifero e di contrastare con tutti gli strumenti a disposizione quei progetti che minacciano il Mar Adriatico”.

Di Marco annuncia che le Province sosterranno “a tal fine anche il quesito referendario condiviso da dieci Consigli regionali per l’abrogazione dell’art. 35 del ‘Decreto Sviluppo’ nella parte in cui ha consentito il riavvio dei procedimenti per le estrazioni petrolifere entro le 12 miglia marine e, tra questi, quello relativo al progetto ‘Ombrina mare'”

L. S.

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