“Un consiglio comunale straordinario e la convocazione di una Commissione d’inchiesta”. Il Movimento 5 stelle chiede che si faccia chiarezza all’indomani della chiusura dell’inchiesta sulle manifestazioni estive 2013 che vede coinvolta la giunta in carica tre anni fa.
Sono indagati l’ex sindaco Luciano Lapenna e gli ex assessori Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio, Mario Olivieri, Anna Suriani, Luigi Masciulli e Lina Marchesani (quest’ultima al suo terzo mandato assessorile). A loro carico il procuratore capo Giampietro Di Florio ha ipotizzato, a conclusione delle indagini, il reato di abuso in atti d’ufficio, in concorso con il dirigente comunale Michele D’Annunzio (proponente e firmatario delle determine) e con il titolare di un’agenzia specializzata nell’organizzazione di spettacoli musicali, Nando Miscione. All’imprenditore sono stati contestati anche i reati di frode in pubbliche forniture e di truffa.
La vicenda giudiziaria è quella relativa all’affidamento, senza la pubblicazione di un bando di gara, di un pacchetto di manifestazioni estive dell’importo complessivo di 170mila euro, a fronte di un tetto previsto per le forniture pubbliche di 40mila euro.
Mentre i legali degli indagati promettono battaglia nella convinzione che “la procedura seguita sia perfettamente legittima”, gli ambienti politici si surriscaldano.
Ludovica Cieri e Dina Carinci del M5S, chiedono la convocazione di un consiglio comunale straordinario “nel quale gli interessati possano riferire sui fatti contestati” e la costituzione di una Commissione di inchiesta “al fine di valutare ogni possibile ripercussione sulla città nei suoi organismi rappresentativi”.
Fratelli d’Italia si associa alla richiesta di un consiglio comunale straordinario, chiedendo che si faccia luce sulle modalità di gestione di appalti e di affidamenti e sollecita una presa di posizione del Pd, partito in cui militano gran parte degli indagati.
“Se il sindaco Menna volesse davvero operare quel rinnovamento sbandierato in campagna elettorale, visto che non l’ha fatto con i volti della sua giunta, ora ha l’occasione per applicarlo nei metodi”, dicono dal circolo cittadino del partito di Giorgia Meloni, “rimuovendo, almeno fin quando non sarà concluso l’intero iter giudiziario, Lina Marchesani dall’incarico di assessore. Chiediamo infine al primo cittadino che il consiglio comunale sia investito della vicenda”.
Agita la questione morale anche Marco Di Michele Marisi. Secondo il responsabile di Giovani in movimento “Lina Marchesani dovrebbe lasciare la carica di assessore”.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco. “Siamo nella fase delle indagini preliminari, aspetto che venga fatta chiarezza da parte degli organi competenti e invito le forze politiche a non tentare di sostituirsi alla Procura della Repubblica né al Tribunale”, ribatte Menna, “se al termine dei diversi gradi di giudizio si dovessero riscontrare delle responsabilità penali, ne prenderò atto politicamente e agirò di conseguenza senza alcuna esitazione”.
Quanto alle proposte giunte dalle forze di opposizione di convocazione di un Consiglio comunale straordinario e di creazione di una commissione d’inchiesta, per il sindaco “sono ipotesi che, allo stato, non hanno ragione d’essere, dal momento che c’è un’inchiesta ancora in corso. Bisogna far lavorare serenamente i magistrati”, conclude.
Anna Bontempo (Il Centro)