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Rifiuti, Vasto non ancora decide sul Civeta

Il dibattito all’interno della maggioranza  è ancora in corso, ma la posizione dell’amministrazione sulla trasformazione del Civeta di Cupello in società di capitali dovrà essere delineata entro il 14 settembre, giorno in cui si terrà il consiglio comunale. La data dell’assise civica è stata decisa durante la riunione dei capigruppo e alla presenza del presidente del consiglio comunale, Marco Marchesani.

Vasto è l’unico comune, tra i soci fondatori, che non ha ancora deliberato sull’argomento, nonostante detenga all’interno del Consorzio pubblico la maggioranza delle quote (48%). Il dibattito è aperto da alcuni mesi. Cupello, San Salvo, Casalbordino, Monteodorisio, Villalfonsina, Pollutri e Scerni hanno già deliberato, anche se i documenti approvati dalle rispettive assemblee civiche sono differenti.

Cupello e Scerni hanno dato mandato al Commissario Straordinario del Civeta, Valerio De Vincentiis di trasformare l’ente consortile in società di capitali, senza riserve e condizioni. Gli altri comuni, pur essendo favorevoli al nuovo assetto societario,  hanno invece chiesto la proroga della durata del Consorzio (che scade il 30 novembre) ed ulteriori approfondimenti contabili e finanziari, oltre ad un parere pro-veritate. Resta da vedere ora cosa farà Vasto.

“La discussione è ancora aperta”, dice Marchesani, “abbiamo avuto già diverse riunioni e ce ne saranno altre la prossima settimana”.

Sembra però che l’orientamento prevalente sia quello di approvare un documento simile a quello varato dal consiglio comunale di Cupello, diverso da quello proposto nelle ultime ore dai rappresentanti del  centrodestra, Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo.

Nel frattempo si registra un intervento di Camillo D’Amico, capogruppo della lista civica “Insieme per Cupello”.

Sul Civeta le amministrazioni di centrodestra stanno avendo un atteggiamento a dir poco schizofrenico su un argomento che avrebbe richiesto chiarezza ed unitarietà”, attacca il consigliere, “a partire da San Salvo che si è allineata ai dubbi palesati dai comuni di Casalbordino, Monteodorisio, Pollutri e Villalfonsina. La richiesta di proroga appare pretestuosa e puramente strumentale, perché manifesta una profonda divisione interna riguardo alla prospettiva e basata su elementi, come la chiarezza dei conti, del tutto infondata essendo i bilanci del Consorzio pubblicati sul sito istituzionale”.  

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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