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Civeta, c’è l’avviso del ministero: i finanziamenti del PNRR sono a rischio

I fondi Pnrr assegnati al Civeta sono stati al centro dell’assemblea dei sindaci convocata nella sede della società. Dopo le polemiche scatenate dalla decisione di assumere un direttore generale – non condivisa da tutti gli amministratori dei comuni soci – l’attenzione si è spostata sui finanziamenti che il Civeta ha ottenuto, circa 33 milioni di euro, per tre progetti: uno relativo alla realizzazione di un biodigestore anaerobico per i rifiuti organici, un altro per la costruzione di un impianto per il trattamento dei fanghi e il progetto di “Green Community” che interessa diversi comuni soci.

Nelle scorse settimane il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase), ha scritto al Cda della società che gestisce il polo impiantistico di Valle Cena. Si tratta, a quanto pare, di una prima lettera di avviso del procedimento di revoca dei finanziamenti. Il consiglio di amministrazione, presieduto da Giuseppe Silvestri, sta facendo il possibile per scongiurare una simile iattura e portare avanti i progetti senza perdere i fondi. La situazione d’empasse sarebbe conseguenza della trasformazione del Consorzio in società di capitali, avvenuta a dicembre 2022.

“Abbiamo fatto il punto sui finanziamenti assegnati”, spiega l’assessore all’ambiente di Vasto, Gabriele Barisano, “e abbiamo dato mandato al Cda per ulteriore approfondimenti”.

Per il primo cittadino di Casalbordino, Filippo Marinucci, che è anche presidente dell’assemblea dei sindaci “ci sono ancora parecchi problemi da risolvere. Il consiglio di amministrazione si sta muovendo bene: sta approfondendo la questione societaria e ha richiesto diversi pareri legali”.

L’atto di trasformazione del Consorzio pubblico in società di capitali (Srl) è stato firmato il 16 dicembre 2022 alla presenza del notaio Giovanni Maria Plasmati. La sottoscrizione è avvenuta nella sala delle adunanze di contrada Cena, a Cupello da parte dei sindaci Francesco Menna (Vasto), Graziana Di Florio (Cupello), Emanuela De Nicolis (San Salvo), Daniele Carlucci (Scerni) e di Arturo Scopino (ex Comunità Montane). Mancavano i primi cittadini di Casalbordino (Filippo Marinucci), Monteodorisio (Catia Di Fabio), Pollutri (Nicola Mario Di Carlo) e Villalfonsina (Mimmo Budano) che decisero di non firmare l’atto di trasformazione per ragioni riconducili, essenzialmente, allo statuto.

Venne anche presentato un ricorso al Tar. Le criticità con cui è alle prese in queste settimane il Cda dimostrano che le problematiche non sono state risolte e che l’unica soluzione è quella suggerita dall’assessore regionale Tiziana Magnacca: riprendere il percorso interrotto dal commissariamento, che è quello del dialogo con le altre realtà impiantistiche della nostra Provincia, per mettere in sicurezza gli impianti del Civeta e i nostri cittadini”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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