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Un anno senza Battiato: intervista al maestro Luca Madonia, amico fraterno di Franco

 

Luca Madonia nasce a Catania nel 1957. Da questa città muove i primi passi, nel 1982, il gruppo dei Denovo, di cui Luca Madonia è il motore. Il complesso irrompe sulla scena musicale italiana postcantautoriale, miscelando il pop rock anglosassone con la tradizione melodica e mediterranea e conquistando ottimi riconoscimenti da parte della critica. Madonia, dopo alcuni anni, affianca all’attività del gruppo, che più volte si scioglierà e riunirà, l’attività individuale di autore scrivendo brani per Patty Pravo, Gianni Morandi, Eugenio Finardi, Grazia Di Michele, Morgan fino a Franco Battiato. Tra i due artisti siciliani nasce subito una grande amicizia che permetterà a Madonia di essergli accanto fino all’ultimo.

Abbiamo raggiunto Luca telefonicamente e, gentilmente, ci ha rilasciato questa intervista per ricordare insieme a noi Franco Battiato.

Buongiorno Maestro, innanzitutto grazie per aver voluto ricordare insieme a noi il grande Franco Battiato di cui, insieme a lei, ci piacerebbe scoprire più l’uomo, visto che la sua magnificenza artistica è sotto gli occhi di tutti. Il suo legame con Battiato è di vecchia data: prima il tributo al grande cantautore nell’album “Battiato non Battiato” del 1996, poi col brano, con lui duettato, “Quello che non so di te” del 2008 fino all’esibizione a Sanremo, nel 2011, in trio insieme a Carmen Consoli col brano “L’alieno”. Com’è nata l’amicizia e la collaborazione musicale con Franco?

È cominciato tutto nel 1988, quando assieme ai Denovo eravamo alla ricerca di un nuovo produttore per l’album che stavamo registrando. Ci venne l’idea di provare a chiedere a Franco Battiato, che per nostra grandissima gioia accettò. Così tornammo a Catania, la nostra città, dove ci attendeva Battiato. Infatti da qualche mese era tornato a vivere in Sicilia, dopo il ventennio milanese. A partire da questa collaborazione, che si concretizzò nel 1989, fra me e Franco nacque una grande amicizia, che andò ben oltre il mondo della musica. Sia io che mia moglie diventammo molto intimi con lui, vivendo assieme tantissimi e bellissimi momenti. Naturalmente, come hai ricordato, io e Franco ci siamo ritrovati più volte a collaborare artisticamente, fino ad arrivare alla succitata partecipazione al Festival di Sanremo del 2011, con “L’alieno”.

Contrariamente a quel che si può pensare nell’ascoltare le sue canzoni, con musica ricercata e testi sempre impegnati e di contenuto filosofico, chi l’ha conosciuto ha sempre parlato di un Battiato allegro, ironico e compagnone. Era davvero così?

Non ti nascondo che, all’inizio, sia io che gli altri membri dei Denovo eravamo intimoriti all’idea di collaborare con un mostro sacro della musica come Franco Battiato. Però ci accorgemmo, praticamente subito, che ci stavamo preoccupando inutilmente. Il ghiaccio si ruppe davanti ad una granita di mandorle, presa al bar davanti lo studio di registrazione. Lì infatti ci rendemmo conto di quanto fosse alla mano, nonché spiritosissimo. Con gli anni, poi, imparai che in Franco “convivevano” più persone allo stesso tempo: il Franco serio e studioso, capace di comporre e scrivere grandi capolavori, ma anche il Franco divertente, ironico e rassicurante, che riusciva a sdrammatizzare anche i momenti più cupi. Inoltre per me è stato un vero maestro di vita, da cui ho imparato davvero tanto.

A tal proposito, vorrebbe parlarci del Battiato uomo?

Franco ha sempre avuto la straordinaria capacità di stemperare i momenti di tensione ed ansia. Mi ricordo, per esempio, che quando partecipammo a Sanremo nel 2011, io ero molto agitato prima della nostra esibizione; anche perché ero emozionato all’idea di poter cantare assieme a lui, dinanzi a un così grande pubblico. Lui, invece, era calmo e tranquillo e riusciva a diffondere tale serenità anche a me. Un’altra grande qualità di Franco era sicuramente la sua genuinità, che lo rendeva vero. Questa sua verità traspariva sia nei testi delle sue canzoni, in cui spesso inseriva le sue esperienze di vita, che nei momenti più privati ed intimi. Molti che non lo conoscevano sostenevano che il suo personaggio pubblico fosse costruito, invece Franco era così anche nella vita di tutti i giorni. Inoltre con lui si poteva davvero parlare di tutto: dagli argomenti più semplici, quotidiani e banali a quelli più seri e complessi.

Lei negli ultimi tempi è stato molto vicino a Battiato, soprattutto quando è stato colpito dalla fatale malattia.

Durante i suoi ultimi momenti io e mia moglie Daniela siamo sempre stati affianco a Franco. Pur non potendo parlare molto, riusciva comunque a farsi capire e mi piace pensare che, anche in quella circostanza, cercasse sempre di sdrammatizzare e di rasserenare gli animi di chi gli stava vicino e soffriva per lui. Ripensando a tutti i bei momenti passati con Franco, mi rendo conto che conoscerlo è stato davvero un grandissimo dono che la vita ha voluto farmi.

Adesso veniamo a lei. Si può dire che la sua musica, insieme ai Denovo, è stata molto apprezzata dalla critica, ma non si è tradotta in successo commerciale?

Beh sì. Diciamo che come Denovo abbiamo raggiunto il culmine verso la metà degli anni ‘80, ma in realtà abbiamo sempre pensato a concentrarci sulla ricerca di nuovi stili musicali, piuttosto che al lato commerciale. Dopo lo scioglimento del gruppo, ho iniziato la mia carriera da solista. Con il tempo, continuando a sperimentare nuovi generi, sono riuscito a guadagnarmi la stima dei miei colleghi e ciò mi basta per sentirmi completamente ripagato per tutto il mio lavoro.

Prima di chiudere, quali sono i progetti a cui sta lavorando ultimamente?

Quest’anno la mia carriera compie quarant’anni, quindi per celebrare questo traguardo sto registrando un nuovo album, che conterrà sia brani nuovi che vecchi. Inoltre quest’estate comincerò un tour, intitolato “La mia storia”, in cui attraverso la musica “racconterò” questi quattro decenni della mia vita, senza naturalmente dimenticare i brani realizzati in collaborazione del mio grandissimo amico Franco.

Maestro ancora un grazie per la sua disponibilità a ricordare insieme il mitico Franco.

Cesare Vicoli

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