“Il taglio di una serie di attività avrà pesanti ripercussioni non solo su un servizio essenziale che garantisce una importante assistenza all’interno di un servizio sanitario già fortemente provato e in forte difficoltà, ma avrà serie ripercussioni anche sui lavoratori e sulle loro famiglie oltre che sull’occupazione. Non comprendiamo e non accettiamo simili scelte, prese forse per recuperare i debiti e trovare le dovute coperture del disavanzo del servizio sanitario”, continuano Menna e Paolucci sottolineando che questo non è affatto il modo “per fare cassa”.
“Il diritto alla salute, il diritto alle cure, la salvaguardia del lavoro sono principi sanciti dalla Costituzione ma continuano ad essere ignorati e calpestati. Già quotidianamente, e da tempo ormai, riceviamo segnalazioni e lamentele da parte di cittadini sui pesanti disservizi sanitari. Non è più concepibile ed accettabile che può e riesce a curarsi solo chi ha la carta di credito o un cospicuo conto corrente, e dunque se ha i soldi. La sanità sta diventando sempre più solo per ricchi e non per le fasce più deboli”, incalzano Menna e Paolucci.
“Se a questo “dramma” poi, unito alla carenza di primari, medici, infermieri e Oss, si aggiunge anche quello dei lavoratori che subiscono tagli delle ore con pesanti ricadute sui loro stipendi e sull’occupazione senza poi alcuna interlocuzione e senza confronto alcuno, allora è davvero arrivato il momento di dire basta a questa “politica” di gestione della sanità che non fa bene a nessuno”, precisano Menna e Paolucci.
“Assistiamo da mesi ormai a fughe di medici e primari. Ultimo il primario del reparto di Ginecologia, il Dott. Enzo Biondelli. Prima di lui, il Dott. Michelino Barbato del reparto di Ortopedia. Ora è a rischio interruzione dei servizi sanitari anche il reparto di Endoscopia e Gastroenterologia. Un dramma inenarrabile per tanti cittadini che chiedono cure e assistenza a cui si unisce oggi anche il dramma di tanti lavoratori impegnati nel servizio di facchinaggio con la drastica riduzione delle ore del 50% con picchi a Vasto fino al 70%. Dinanzi a tutto ciò – concludono Menna e Paolucci – esprimiamo loro vicinanza, ma esprimiamo anche forte preoccupazione”.