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Amministrative San Salvo, Travaglini sulle primarie: “Andiamo oltre i vecchi metodi”

“Noi stiamo cercando di inaugurare un metodo nuovo di fare politica ed in quest’ottica le primarie non hanno alcun senso, perché ripropongono vecchie logiche”. Fabio Travaglini, candidato sindaco di una coalizione di centrosinistra che annovera al suo interno Pd, Articolo Uno, Sinistra Italiana, Italia Viva e Più San Salvo, spiega perché non è intenzionato ad accogliere la richiesta di quell’altro pezzo di centrosinistra che punta su Giovanni Mariotti.

Quella che si sta profilando è una coalizione divisa alle elezioni comunali del 2022, come è già successo nel 2017 quando la sindaca Tiziana Magnacca venne riconfermata alla guida del Comune al primo turno con il 65,91% dei consensi. Insomma, la storia si ripete.

“Non sono contro le primarie a prescindere, ma si tratta di un metodo che ci porta nella direzione contraria, ci porta a farci la guerra al nostro interno, ed è l’ultima cosa che voglio”, spiega Travaglini, “non voglio essere il candidato sindaco di una squadra litigiosa,  come è successo in passato o come comincia ad essere oggi il centrodestra. Voglio essere il moderatore di una squadra formata da persone che si mettono insieme per far crescere San Salvo. Partendo da un laboratorio promosso dai consiglieri di opposizione, che negli ultimi tre anni hanno dimostrato di sapere fare squadra e di riuscire a portare avanti delle iniziative, ci siamo prefissi di andare oltre il centrosinistra e le battaglie ideologiche, inaugurando un metodo nuovo di fare politica.  Abbiamo iniziato a intavolare riunioni  e discussioni interne per capire quanti pezzi si potessero aggregare in questo laboratorio e per me è stata una sorpresa scoprire l’esistenza di gruppi organizzati focalizzati su una serie di tematiche, fra cui quella ambientale, che sarà uno dei punti nodali del mio programma. Ho voluto intercettare questo tipo di esigenza e l’ho portata al tavolo cercando di capire quali potessero essere i possibili alleati politici, scoprendo nel Pd, a cui non ho mai aderito ma con cui ho condiviso alcuni percorsi, una componente entusiasta. L’entusiasmo che ho trovato”, prosegue il giovane consigliere, “mi porta a dire che oggi San Salvo è matura per un progetto che và oltre i vecchi metodi di guerra tra bande. Andare nelle case a parlar male di altri componenti del centrosinistra è per me deleterio. Non sono loro i nostri avversari, ma un sistema che ha portato San Salvo ad essere un paese e non una città ambiziosa. Io continuerò a stimolare la partecipazione dei cittadini. Non mi interessa inserirmi nella lotta all’interno del centrosinistra, non è la mia battaglia, non ho conti da regolare, non ho problemi passati. Tra l’altro quando si è consumata la rottura del centrosinistra a San Salvo io non votavo nemmeno”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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