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I sindaci in prima linea: “Così fermiamo i contagi”

Nel Vastese aumentano, e non poco, i contagi e i positivi. Numeri così alti non si erano registrati neanche durante la prima ondata di Covid-19 con Vasto la città più colpita, seguita poi da San Salvo.

I sindaci cercano dunque di correre ai ripari e le Forze dell’Ordine già da ieri sera hanno tenuto d’occhio la movida. I sindaci di Vasto, San Salvo e dei comuni vicini sono tutti d’accordo sulla necessità di evitare un nuovo lockdown ma anche sul bisogno di maggiore collaborazione da parte dei cittadini.

Ci saranno controlli più severi sul rispetto del protocollo in ogni settore”, fa sapere il sindaco di Vasto Francesco Menna. “Spero che non sia necessario ricorrere alle sanzioni” e lancia poi e nuovamente un appello ai vastesi “evitate situazioni a rischio. Evitate contatti pericolosi e viaggi. Vasto soffre già una grave crisi che un nuovo lockdown moltiplicherebbe i problemi”, riflette Menna.

D’accordo con lui il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca. “La situazione non è assolutamente facile e mi preoccupa. Tuttavia – dice la Magnacca – ritengo che occorra prudenza prima di decidere chiusure totali che metterebbero in ginocchio il nostro territorio. Guai a chiudere industrie e attività commerciali. Se la situazione dovesse peggiorare occorre individuare delle priorità su cui intervenire e procedere nei divieti in via graduale” e ai cittadini ripete: “Indossate la mascherina e non dimenticate il distanziamento sociale”.

Per il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci prematura la chiusura totale. “Occorre – fa sapere – intervenire laddove si registrano i contagi e bloccarli. Poi è necessario collaborare tutti per evitare situazioni a rischio”.

Per Graziana Di Florio sindaco di Cupello ma anche operatrice del 118 ritiene che il lockdown debba essere adottato in parte. “Confesso che un nuovo lockdown mi spaventa soprattutto per le conseguenze economiche. Tuttavia abbiamo visto tutti come a primavera il lockdown sia stato risolutivo”.

Guai invece a chiudere tutto per Alfonso Ottaviano, sindaco di Scerni “Se chiudiamo non riapriamo più. E’ vero che nel territorio i contagi sono in crescita, ma la nostra situazione non è quella della Lombardia o della Francia. I provvedimenti vanno diversificati a seconda delle situazioni”.

Dello stesso avviso anche il sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso:No al lockdown, sì a un numero maggiore di controlli. Mi appello al buon senso della popolazione. I controlli e le multe non dovrebbero essere neppure necessari. Possibile che la gente non capisce che osservando il protocollo proteggono se stessi?”.

Per Mimmo Budano, sindaco di Villalfonsina, “Chiusura totale no, ma qualche restrizione in più sì. Occorre fermare la catena dei contagi. Il sistema sanitario al momento non è in grado di sopportare un boom di ricoveri, ma il lockdown è eccessivo”.

Paola Calvano

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