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Barriere A14, gli autotrasportatori chiedono di essere convocati e ascoltati

Chiedono di essere convocati e ascoltati in tutti i tavoli nazionali e locali organizzati per affrontare l’emergenza A14, dove si parla di autotrasporto senza ascoltare mai i diretti interessati. Mantengono alta la mobilitazione della categoria e minacciano l’avvio di azioni legali a tutela dei danni patiti per i forti ritardi nell’attività, a causa delle interruzioni sul tratto abruzzese dell’autostrada.

Incontro a Pescara, nella sede di Cna Abruzzo, tra rappresentanti dell’autotrasporto delle imprese aderenti a Cna-Fita Abruzzo e Fai-Conftrasporto Abruzzo e Molise per chiedere il rapido dissequestro del viadotto Cerrano.

Le due sigle dell’autotrasporto chiedono una programmazione urgente dei lavori necessari alla riapertura della seconda corsia, ora vietata al traffico, oltre alla rimozione di limiti (velocità, distanze minime) che rallentano la circolazione. Soprattutto, Cna Fita e Fai-Conftrasporto chiedono che si cominci a pianificare il futuro della viabilità adriatica con potenziamenti o nuove realizzazioni di infrastrutture, dato che quelle esistenti non sono più sufficienti per il “sistema Paese”.

Le due sigle valutano azioni di protesta coinvolgendo le imprese di autotrasporto e i loro mezzi; oltre ad azioni legali che prevedano un ristoro economico alle imprese danneggiate dalle interruzioni stradali. In caso di mancata riapertura, infine, promettono di svolgere un’iniziativa pubblica di forte denuncia sull’insostenibilità della situazione, coinvolgendo le confederazioni nazionali e la committenza. A

ll’incontro erano presenti il presidente e il coordinatore di Cna-Fita Abruzzo, Gianluca Carota e William Facchinetti, il segretario interregionale di Fai-Conftrasporto Abruzzo e Molise Carlo Antonetti con il vice presidente, Camillo Grande, nonché i direttori regionale e di Pescara della Cna, Graziano Di Costanzo e Carmine Salce.

Intanto l’Aspi fa sapere la sua sullo spostamento di 7 centimetri delle pile sostenuto dal Gip di Avellino che ieri ha confermato lo stop dei mezzi pesanti sul Viadotto Cerrano.

“In merito ad alcuni contenuti apparsi sui media che riprendono l’ordinanza del 18 dicembre del Gip di Avellino sul viadotto Cerrano, la Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia precisa che lo spostamento di 7 centimetri non si riferisce alle pile, ma allo spostamento massimo del terreno nei pressi della Pila 1 registrato dalla strumentazione nell’arco di 3 anni (2016-2018). Tale valore non si riferisce dunque alle pile del viadotto, che non hanno mai raggiunto movimenti attenzionabili nel periodo considerato. Il viadotto e l’area ad esso sottostante sono costantemente monitorati dal punto di vista geotecnico e strutturale: sull’opera sono installati dei particolari sensori che, anche nell’ultimo anno, non hanno mai rilevato alcun tipo di movimento significativo”.

Ansa Abruzzo

 

 

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