Non sono affatto chiuse le indagini per scoprire chi il 2 febbraio 2018 uccise in maniera brutale il pensionato 69enne Antonio Lizzi. A confermarlo è lo stesso procuratore capo della Procura della Repubblica del tribunale di Vasto, Giampiero Di Florio che smentisce categoricamente come la vicenda sia stata archiviata. Gli investigatori dal canto loro stanno aspettando importanti riscontri.
Quanto affermato da Di Florio riaccende dunque la speranza a quanti sperano da tempo che i responsabili dell’omicidio di Lizzi vengano identificato. il 69enne venne massacrato da più persone. La violenza fu gratuita e brutale. A confermarlo, l’autopsia eseguita dal medico legale Pietro Falco. L’assassino aveva dunque dei complici.
Presa in considerazione anche la probabile presenza di un basista.
Certo è che nessuna delle impronte trovate nella casa e sul corpo dell’uomo sono state utili a identificare i responsabili. Ma gli investigatori stanno facendo il possibile per evitare che l’omicidio di Lizzi resti impunito. Assenti purtroppo testimoni o prove materiali.
Per scoprire se si è trattato di un omicidio premeditato, è stata analizzata per mesi la scena del crimine attraverso diversi sopralluoghi. Pare siano state eseguite anche tecniche di riproduzione fotografica mediante supporti analogici o digitali, per documentare ogni particolare della scena del crimine.
Paola Calvano
