Da una parte le prove fornite dalla polizia ai giudici del tribunale di Vasto che hanno convinto i magistrati della colpevolezza dell’uomo che ora dovrà scontare in carcere 5 anni e 6 mesi.
Dall’altra il sollievo e il desiderio di ritrovare la serenità perduta di M.D.F., la professionista vastese proprietaria della vettura sotto la quale il 15 gennaio 2023 venne sistemato un ordigno , ha accolto la sentenza di condanna per Antonio Sgrò, 65 anni di origine calabrese.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano che, per la circostanza, dopo aver seguito tutte le tappe della vicenda, ha ascoltato il legale della donna, l’avvocato Rosario Di Giacomo.
“La mia cliente ha accolto favorevolmente la sentenza – conferma alla collega del centro Paola Calvano l’avvocato Di Giacomo – anche se lo stato di ansia e il malessere provocato dall’inferno subito a causa del comportamento di Sgrò, permane. La pena decisa dal tribunale è assolutamente adeguata così come la richiesta della pubblica accusa. E’ soprattutto uno il passaggio che è stato accolto con grande soddisfazione dalla mia assistita. Nel ricostruire la vicenda il tribunale ha evidenziato che fra la mia cliente e Antonio Sgrò non ci fu mai alcuna relazione sentimentale. Il tribunale nell’escludere l’aggravante della relazione sentimentale ha fatto chiarezza sulla vicenda. La condotta di Sgrò non è derivata dal dispiacere di una relazione finita perchè non c’è mai stata alcuna relazione. La condotta di Sgrò è derivata dal rifiuto che Sgrò ha ricevuto da M.D.F. E’ una ricostruzione che va a conforto della mia cliente. Con la ricostruzione corretta è stata ristabilita la verità e smentite le illazioni e supposizioni che erano state fatte dopo l’attentato. Vanno ringraziati li investigatori e anche la magistratura per quanto è stato fatto”.
Raffaele Giacomucci, legale di Antonio Sgrò, attende di poter leggere le motivazioni della sentenza che è stata emessa dal collegio dopo quasi tre ore di camera di consiglio . Il legale ha tuttavia già annunciato che farà ricorso in appello. L’avvocato Giacomucci resta convinto che le condizioni di salute del suo cliente non siano affatto compatibili con il regime carcerario e per questo ha chiesto più volte la concessione degli arresti domiciliari.