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Stop alle udienze, gli avvocati sono in sciopero

Astensione dalle udienze civili e penali dal 13 al 18 maggio e una assemblea straordinaria degli avvocati il 13 maggio nell’aula magna del palazzo di giustizia di via Bachelet. Le toghe vastesi salgono sulle barricate.Le motivazioni sono riportate in una delibera del Consiglio dell’ordine forense inviata al ministero di Giustizia, alla Commissione di garanzia della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, al Consiglio nazionale forense e al presidente della Corte d’Appello dell’Aquila. “A fronte di un organico amministrativo più che dimezzato che rende estremamente difficoltoso lo svolgimento delle attività d’udienza penale”, afferma il Consiglio dell’ordine presieduto dall’avvocato Vittorio Melone “in un territorio che è teatro di un preoccupante incremento di fenomeni criminosi, la situazione è intollerabile. Si registrano poi ritardi nell’invio dei fascicoli di primo grado alla Corte d’appello. Le procedure propedeutiche alla liquidazione del patrocinio a spese dello Stato , così come quelle per la liquidazione delle difese di ufficio rimaste insolute dall’imputato, scontano gravi ritardi e dal prossimo mese di luglio la situazione peggiorerà ancora visti ulteriori pensionamenti che coinvolgeranno anche l’ufficio di riferimento”. Nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale ( che esclude processi con detenuti in custodia cautelare) il Consiglio dell’ordine ha deciso di incrociare le braccia per 6 giorni consecutivi, dal 13 al 18 maggio. Se si considera che le Camere penali hanno proclamato uno sciopero nazionale dall’8 al 10 maggio , l’astensione dalle udienze dei penalisti vastesi diventa di 10 giorni. E non è l’unica iniziativa in programma. Subito dopo le elezioni europee il Comitato in difesa del Tribunale presieduto dall’avvocato Angela Pennetta, tornerà a manifestare a Roma e questa volta la protesta verrà inscenata davanti al Quirinale. La decisione è stata presa dopo l’assemblea che si è tenuta sabato nella sala Aldo Moro a Vasto alla presenza dei sindaci di Vasto e San Salvo, Francesco Menna e Tiziana Magnacca. In quella occasione il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo ha ribadito le preoccupazione già espresse prefetto di Chieti, Giacomo Barbato. ” In caso di soppressione del tribunale il rischio che la criminalità organizzata che ha trovato nella malavita locale proficua collaborazione aggredisca la tranquillità del territorio. La tranquillità di questa terra è ad alto rischio”. Con l’esiguo numero di collaboratori amministrativi a disposizione i giudici fanno una grandissima fatica a lavorare e chiedono che il presidio venga messo in condizione di operare. Paola Calvano

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