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Ex consigliere morto, arriva la proroga dell’inchiesta

Bisognerà attendere ancora qualche mese per sapere se Giustino Argentieri, 69 anni, di Furci, ex consigliere comunale morto dopo 40 giorni di agonia al San Pio, avrebbe potuto essere salvato a meno. L’autopsia sul corpo dell’uomo morto il 19 aprile dopo tre interventi chirurgici e un ricovero in Rianimazione, è stata fatta il 23 aprile.

Il medico legale ha tuttavia necessità di altro tempo per non fornire risposte alla Procura e il pm De Lucia ha concesso la proroga. La moglie di Argentieri, Lina, le figlie Marianna, Angela e Silvia, si sono costituite parte civile. A rappresentarle è l’avvocato Alessandro Orlando.

La famiglia del 69enne vuole sapere perché il loro caro è morto. Il sostituto procuratore di Vasto, Gabriella De Lucia, ha iscritto nel registro degli indagati 18 persone fra medici, anestesisti e operatori vari. «È un atto dovuto. Ben venga la chiarezza», ribadisce l’avvocato Antonello Cerella che difende una decina di indagati.

Tutto ha avuto inizio quando dopo una biopsia alla prostata a novembre 2017, ad Argentieri è stata consigliata una prostectomia. Avrebbe dovuto essere un intervento di routine. Il 5 marzo il pensionato è stato ricoverato per essere sottoposto a un intervento chirurgico. Il giorno successivo è stato operato una prima volta Il 19 aprile è morto dopo altri 3 interventi. La Procura ha indagato tutto il personale ospedaliero che ha avuto a che fare con il paziente deceduto.

Paola Calvano (Il Centro)

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