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Attori mai stati pagati, il film diventa una truffa

Comparsi in un film attendono da 4 anni di essere pagati. Potrebbe concludersi a breve la disavventura di 17 vastesi. E’ in programma a dicembre il processo d’appello per A.C., 43 anni di Napoli, residente a Vasto condannato già un anno fa da giudice del Tribunale di Vasto Michelina Iannetta per truffa a nove mesi di reclusione, 500 mila euro di ammenda e il risarcimento delle vittime.

“Solo dopo il processo d’appello i nostri clienti potranno riscuotere i soldi promessi”, affermano Pierpaolo Andreoni e Vincenzo Chielli, gli avvocati dei truffati.

La storia che ha per protagonista A.C., è una tipica truffa all’italiana. Nel 2014 l’uomo selezionò a Vasto personale per le riprese di un cortometraggio. La pellicola venne girata. Alla fine delle riprese, però, la persona incaricata di selezionare il cast di comparse e tecnici (macchinisti, elettricisti e attrezzisti) scomparve. Inutile cercarla al telefono. Nessuna delle persone reclutate venne pagata. Alcuni di loro decisero di denunciare l’accaduto alla guardia di finanza. L’uomo fu rintracciato e finì a giudizio con l’accusa di truffa. Un anno fa arrivò la condanna. L’uomo però ha presentato appello. Il giudizio di secondo grado è imminente.

I truffati all’epoca furono 17. Due di loro hanno deciso di trascinare A.C. in giudizio. «I nostri clienti chiedono giustizia», affermano gli avvocati Chielli e Andreoni.

Le riprese del film girato fra maggio e giugno 2014 richiamarono a Vasto molti curiosi. La location del set era bellissima. Il cortometraggio fu girato sulla spiaggia di Punta Penna, davanti al villaggio turistico la Grotta del Saraceno, uno degli angoli più belli della costa vastese. Per cinque settimane l’area demaniale fece da cornice alle riprese cinematografiche del film intitolato “Caina”. Raccontava la storia di Enza, soprannominata Caina per il suo passato da killer della camorra, una donna fredda e spietata, specializzata nell’uccisione di extra-comunitari. Un animo xenofobo.

Ad interpretare il film furono Luisa Amatucci, nome storico della soap “Un posto al sole”, e Gabriele Saurio. Per consentire le riprese in tranquillità l’area fu interdetta a giornalisti, fotografi e curiosi. Particolare questo che suscitò tanta delusione. Comparse e tecnici accettarono volentieri di far parte del cast, anche perché in passato avevano avuto esperienze positive con la troupe di “Il posto dell’anima”, un film diretto da Riccardo Milani con Silvio Orlando, Michele Placido, Paola Cortellesi, Claudio Santamaria e Flavio Pistilli. Dopo l’ultimo ciak di “Caina ” però le comparse reclutate rimasero a bocca asciutta e ancora aspettano .

Paola Calvano (Il Centro)

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