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Libri scolastici, i più costosi sono i licei classico e linguistico

L’acquisto dei libri scolastici è una delle spese che incide di più sul bilancio delle famiglie duramente provate dalla crisi economica, ma i costi variano a seconda dell’Istituto scelto. La scuola meno cara a Vasto è l’Istituto Tecnico Industriale “E. Mattei” con 166.80 euro che già da diversi anni ha adottato il progetto del “Book in Progress”, mentre la più costosa è il Liceo Classico “Pantini-Pudente” con 700,50 euro. Praticamente per comprare libri e vocabolari occorre, a conti fatti, mezzo stipendio di un dipendente medio.

Per quanto riguarda invece le scuole medie inferiori, a sorpresa la secondaria di primo grado ‘Gabriele Rossetti’, che lo scorso anno risultava la più costosa, scavalca la ‘Raffaele Paolucci’ e balza alla prima posizione con 399, 85 euro.

E’ una vera e propria classifica quella stilata dagli organizzatori del mercatino del libro di testo usato, una iniziativa giunta quest’anno alla quarantaquattresima edizione, praticamente una istituzione. La “hit parade” delle scuole arriva alla vigilia del ritorno nelle aule scolastiche che per alcuni studenti è davvero precoce. I primi a tornare sui banchi oggi sono gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale “E.Mattei” . Seguono a ruota quelli del Liceo Artistico le cui lezioni riprendono domani, mentre per una buona fetta di alunni la campanella suona il 10 settembre.

Anche quest’anno abbiamo effettuato un monitoraggio sui costi che le famiglie devono affrontare per mandare i propri figli a scuola”, spiega Marco Di Michele Marisi, responsabile del mercatino del libro di testo usato, “lo scopo non è quello di indirizzare gli studenti sulla scelta della scuola da frequentare, quanto di tenere i riflettori accesi su un tema che diversamente rischierebbe di sfuggire di mano. L’obiettivo è quello di cercare di far rendere conto i dirigenti scolastici e i docenti che lo studio non può essere un lusso e che il momento dell’adozione dei testi è fondamentale perché si decide non solo il destino dei ragazzi che spesso sono costretti a scegliere la scuola a seconda delle possibilità economiche, ma si influisce sulle tasche delle famiglie già provate da una crisi economica dalla quale il nostro Paese non ancora esce appieno”.

Per Marco Di Michele Marisi “non vanno nella giusta direzione le adozioni di nuovi testi di Divina Commedia e Promessi Sposi: oltre che sfiorare il ridicolo, fa davvero rabbia”, conclude ricordando che “il nostro impegno nel monitoraggio continua, ma soprattutto prosegue quello concreto di far risparmiare il 50% sull’acquisto dei testi e di far recuperare soldi dalla vendita di libri che gli studenti non utilizzano più, restando aperti fino al 1° ottobre prossimo e disponendo, soprattutto quest’anno, di una quantità e scelta di testi enormi”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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