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Tagliente: “La Variante Anas violenta Vasto”

Raramente sono andato d’accordo con Peppino Forte nel corso del mio percorso politico ed amministrativo ma devo dire in tutta onestà che la sua presa di posizione contro il progetto della variante Anas mi trova pienamente consenziente.
Non è un mistero del resto che come sindaco e consigliere regionale, io abbia nel passato sostenuto l’idea di convogliare il traffico veicolare dalla zona rivierasca su un raccordo anulare da realizzare intorno al nucleo cittadino.
Un’ipotesi di cui sono ancora convinto e che si potrebbe agevolmente realizzare con risparmio di tempo e di denari spostando la Statale 16 sul tratto autostradale Vasto Nord -Vasto Sud o su una bretella alle spalle della Città, secondo una previsione già contenuta nel Prg approvato durante la mia sindacatura e in un recentissimo progetto della Provincia di Chieti.
Non avendo nessun problema ad esprimermi contro l’assurda pretesa dell’Anas di imbucare sottoterra la Statale e di dirottarla su un viadotto da costruire a mezza costa della collina, mi permetto di entrare nella discussione per suggerire di andare però oltre semplici recriminazioni  rivelatesi sinora improduttive di effetti.
Intendo dire in altri termini che è giunto, a mio giudizio, il tempo di organizzare una protesta seria e partecipata attorno a questo problema di cui non sfugge a nessuno la fondamentale importanza e di ricercare e possibilmente trovare un momento d’incontro tra tutte le forze vive di questa nostra Città che abbia come scopo quello della creazione di un movimento unitario di protesta contro l’insano proposito di violentare il nostro bel territorio.
Non è possibile tollerare che Vasto, città turistica tra le prime sulla costa adriatica, sia negato l’ammodernamento e l’arretramento dalla costa della viabilità nazionale concesso ad altri centri anche limitrofi come Termoli, Francavilla, Ortona.
La costituzione d’ un movimento aperto alla partecipazione di tutte le forze politiche, ai rappresentanti delle forze economiche e dell’impresa, alle istituzioni sociali e culturali e di cui facciano parte anche sindaci, assessori e consiglieri di Vasto e del comprensorio, potrebbe essere pertanto il veicolo idoneo per far intendere che i vastesi vogliono essere considerati cittadini e non destinatari di decisioni prese altrove e contro la loro volontà.
Io ne sono fermamente convinto.
Peppino Tagliente
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