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Scempio a Mottagrossa, ecco chi ha lasciato i rifiuti

Hanno una identità i responsabili dello scempio di Mottagrossa, nella riserva naturale di Punta Aderci, diventata ricettacolo non solo di rifiuti domestici e sanitari, ma anche di lastre di eternit. Grazie ad una telecamera nascosta, che ha immortalato la targa di un’auto, gli ispettori ambientali del Comune di Vasto sono riusciti a risalire agli autori.

Non si tratta solo di gente del posto, ma anche di turisti inglesi che qualche giorno prima erano stati visti nei paraggi con il loro camper. Indizi inequivocabili, scoperti rovistando tra il pattume, hanno consentito ai volontari di identificare i responsabili che verranno sanzionati dalla polizia municipale, sulla scorta dei verbali di accertamento stilati dagli ispettori ambientali coordinati da Eustachio Frangione.

Oltre alle solite buste di rifiuti urbani si sono aggiunti, questa volta, medicinali, siringhe e un catetere appena usato”, racconta Frangione, “hanno dato il loro contributo alla vergogna anche dei turisti inglesi, che qualche giorno prima avevamo avvistato con il loro camper nei pressi della sbarra di accesso all’ex tracciato ferroviario. I nostri volontari, con un minuzioso lavoro e tramite l’utilizzo di una telecamera nascosta, hanno identificato i presunti responsabili che ora verranno segnalati alla polizia municipale di Vasto”.

La presenza, tra il pattume abbandonato in mezzo alle canne e alla vegetazione, di presidi sanitari, apre anche una serie di inquietanti interrogativi sullo smaltimento di rifiuti considerati speciali. Una pista, questa, che gli ispettori ambientali non hanno nessuna voglia di trascurare.

Che Mottagrossa, uno dei tratti costieri più acerbi e selvaggi del litorale, fosse stato preso di mira dai soliti incivili era stato proprio Il Centro a denunciarlo, grazie anche ad un video amatoriale che ha immortalato il poco edificante spettacolo.

In quella occasione Alessia Felizzi, referente della Cogecstre, la cooperativa di Penne che si occupa della gestione dell’oasi costiera, aveva manifestato tutto il suo disappunto , auspicando provvedimenti per impedire l’accesso delle auto alla spiaggia ciottolosa.

I veicoli, infatti, possono arrivare quasi vicino alla battigia percorrendo un sentiero impervio e sterrato, inaccessibile solo a camper e roulotte grazie ad una sbarra posta all’inizio del viottolo.

L’esperienza insegna che nelle zone della riserva naturale di Punta Aderci dove l’accesso è stato interdetto ai veicoli simili episodi non si sono più ripetuti.

Prima dell’intervento degli ispettori ambientali erano stati sul posto gli addetti dell’ufficio ecologia del Comune per accertare la presenza di lastre di eternit.

Anna Bontempo (Il Centro)

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