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Camion scarica i rifiuti nella scarpata

Le tracce disseminate ovunque lasciano poco spazio all’immaginazione. I resti sembrano quelli di una carovana di barbari : resti di cibo, coperte, suppellettili e perfino escrementi ai bordi della strada su una fetta di terra che ha ceduto al passaggio di un mezzo pesante creando un fossato pericoloso per i residenti in transito.

È lo squallido colpo d’occhio che ieri mattina gli autoobilisti hanno incontrato lungo la strada che da via Luigi Cardone porta alla chiesa della Madonna del Sabato Santo, nella zona di Sant’Antonio Abate.

Gli ispettori ambientali della protezione civile diretti da Eustachio Frangione hanno per prima cosa transennato l’area con il nastro bianco e rosso per evitare incidenti. Poi prima di procedere alla raccolta dei rifiuti e alla bonifica della zona attraverso alcuni oggetti hanno cercato di dare un nome agli incivili che hanno provocato il danno. La striscia di verde è ora ferita da un grande fosso colmo di spazzatura.

Una vera e propria discarica. Una distesa di rifiuti maleodoranti gettati nell’erba e tra la vegetazione cresciuta lungo i bordi del fossato. In gran parte si tratta di rifiuti ingombranti, ma non mancano carrozzine per bambini, copertine, indumenti, tappeti, oggetti d’arredo e per la casa. E poi sacchi di cianfrusaglie varie. Un magazzino di roba che qualcuno ha pensato bene di gettare per strada anzichè chiamare la Pulchra. L’ennesima prova dello scarso civico. Ma per i residenti che tornano a chiedere l’illuminazione, è anche la prova della fragilità e vulnerabilità della zona.

Il conducente del mezzo pesante ha rischiato di cadere a sua volta nel fosso che ha provocato, perchè il peso del mezzo ha provocato uno smottamento. Ha rischiato, ma ha scelto questa zona per gettare i rifiuti perchè al tramonto diventa buia. Per questo tutti noi abbiamo paura ad uscire a piedi quando cala il sole. Servono l’illuminazione e le telecamere, altrimenti la lotta è impari”, dicono i residenti di via Alborato, invitando l’amministrazione comunale e trovare una soluzione.

Paola Calvano (Il Centro)

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