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“Ecco cosa penso su Teatro Rossetti, Scuola Civica e Centro Studi Rossettiani”

“Nel dibattito sulle istituzioni comunali a Vasto, si avvertono voci che gridano alla luna, ma altre, fortunatamente, più interlocutorie e meditanti.
Dopo l’intervento degli “Amici del teatro Rossetti” a firma del suo presidente Dottor Elio Bitritto, registriamo un’ultima riflessione, dell’ex Consigliere Comunale Dott. NICOLA D’ADAMO, sul suo blog, che invita i Consiglieri di maggioranza a riflettere e argomentare attorno ai temi che lui solleva.
Intervengo volentieri per aver voluto, come Sindaco della Città,  con determinazione dare una svolta rispetto al passato sulle tre istituzioni ricordate.
Immediatamente abbiamo riaperto il Teatro, chiuso da anni;
Ridato impulso alla Scuola Civica, (ridotta ad essere strumento clientelare per dare incarichi ad amici e fregandosene del risultato finale cioè la formazione musicale degli alunni) che non solo ha dispiegato un’offerta didattica a disposizione di tutti i cittadini, da 3 a 70 anni e più), ma, con i concerti di mezzanotte ha ampliato l’offerta turistica di alto livello culturale per cittadini e turisti in estate;
 Infine abbiamo dato vita alla  Scuola Rossettiana che ha colto quanto da noi voluto e  cioè migliorare la  conoscenza dei Rossetti a Vasto e nel mondo. L’ Istituto Rossettiano e’ andato anche oltre, assicurando la presenza a Vasto di studiosi provenienti da ogni parte del mondo e ampliando sempre più i  collegamenti che la scuola ha con il mondo accademico internazionale.
Sull’università  nella nostra città,  sa bene il dott. D’ADAMO  di quanto impegno mise il Prof. Nicolangelo in questo progetto, avviando incontri con UdA, con risultati negativi anche per i costi spropositati e per il grosso debito che Vasto aveva accumulato nel passato. La riforma intervenuta ha bloccato ogni nuova istituzione e sappiamo tutti dello stato comatoso in cui vivono importanti università italiane.
Il dott. Nicola D’ADAMO, inoltre, sul suo blog, nel riconosce la grande competenza e professionalità di chi le dirige, suggerisce di usare come metro per valutare il diritto a rimanere in vita delle suddette istituzioni( Teatro Rossetti, Scuola Civica e Centro Rossettiano), il rapporto costi-benefici.
Se questo approccio neo-liberista, rivelatosi fallimentare perfino applicato alle banche, si utilizzasse anche per i servizi che producono beni immateriali (cultura-salute) dovremo chiudere nell’ordine: le scuole pubbliche di ogni ordine e grado, le Università, i Teatri Italiani (tutti vivono con i soldi del pubblico), i Centri per la lirica, le Accademie, i Musei di ogni tipo (a Vasto la Pinacoteca con i musei di Palazzo  D’Avalos), le biblioteche, e, gettando lo sguardo all’altro componente del binomio sopra ricordato, tutti gli ospedali, i consultori, i distretti sanitari, le Asl, le RSA etc…dello Stivale. Un sogno degno di Kin yo Jon.
In conclusione aggiungo una piccola notazione alla richiesta di prevedere un nuovo teatro più grande per una città  che cresce: come non essere d’accordo? Sapendo, però, che un grande teatro avrebbe costi  di manutenzione e gestione di gran lunga superiori al nostro   teatro che 10 anni fa, ancorché  piccolo, era sempre semivuoto, mentre oggi si registra sempre il pienone per la grande competenza del suo Direttore, ma anche per la rete che si  è generata con gli “Amici del Teatro Rossetti”.
Grazie comunque al Dott. D’Adamo per essere intervenuto sull’argomento con una riflessione che , riporta l’ intervento a livelli di correttezza democratica con l’auspicio che sugli argomenti trattati si sviluppi una discussione seria ed appassionata nella nostra città.
Il Consigliere Comunale Luciano Lapenna
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