Continua a far discutere e non poco la Delibera 410/2015 approvata dalla Giunta regionale abruzzese il 27 maggio scorso co n la quale si è sancita l’impossibilità per le aziende agricole di San Salvo e Cupello (i due comune più grandi del vastese, dopo Vasto naturalmente, ambedue a guida amministrativa di centrodestra) di accedere ai fondi per i danni derivati alle loro attività dal maltempo che ha imperversato su tutto il territorio tra il 4 e il 6 marzo scorso.
A tornare sull’argomento è il consigliere regionale in quota Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi che parla del documento come “l’ennesimo atto con il quale viene ratificato il totale disinteresse che la Regione riserva al vastese”.
“Leggendo il corpo della delibera – scrive Smargiassi – e soprattutto la relazione stilata dal Dipartimento Sviluppo Economico e politiche agricole della Giunta regionale, in allegato alla delibera stessa, non riesco a comprendere le ragioni che abbiano portato ad estromettere territori quali San Salvo e Cupello che, come altri presenti nella delibera, hanno registrato danni ingenti alle aziende di quei territori.
Quello che resta è il rischio che i suddetti comuni non ricevano i rimborsi destinati alle aziende agricole colpite dal maltempo nei giorni del 4, 5 e 6 marzo scorso; ed allora mi chiedo: ma le tasse che i cittadini del vastese pagano a questa regione sono diverse e meno care rispetto a quelle degli altri abruzzesi?
Ovviamente no ed allora non comprendo perché il nostro territorio debba essere ciclicamente vittima di gravi e palesi disparità di trattamento rispetto al resto dell’Abruzzo; mi chiedo perché gli operatori di Cupello e San Salvo non debbano essere tutelati come tutti gli altri colleghi abruzzesi. Come si può essere così ciechi di fronte ai danni, visibili ai più, che l’alluvione del mese di marzo ha lasciato nei territori del vastese, non ultimi quelli di San Salvo e Cupello”.
Il consigliere pentastellato non si limita alla questione fondi per il maltempo, ma torna anche sul mancato potenziamento dello scalo ferroviario, per il quale disegna un futuro certamente poco roseo. “Comprendo – scrive – il senso di rabbia di tutti i cittadini di San Salvo e del loro sindaco in merito a questa situazione che ha dell’incredibile e che va a sommarsi all’altra vicenda dello scalo ferroviario di Vasto-San Salvo, per il quale nel recente passato mi sono battuto in Consiglio regionale affinché fosse approvata la risoluzione con cui veniva impegnata la Giunta ad instaurare un tavolo tecnico per garantire una fermata giornaliera del treno Freccia Bianca, con lo scopo di incentivare il traffico su ferro e la mobilità turistica, come occasione di rilancio da non perdere.
Da allora, ed eravamo a marzo, nulla è cambiato ed anzi Ferrovie dello Stato, in una recente nota inviata alla nostra Euro Parlamentare Daniela Aiuto, ha tenuto a ribadire il concetto che la fermata programmata nella stazione di Vasto San Salvo del treno “Frecciabianca” non sarà istituita visto lo scarso volume di traffico, secondo le rilevazioni effettuate da Ferrovie, nella suddetta stazione. Ho paura quindi che al giusto appello del sindaco Magnacca al sottosegretario Camillo D’Alessandro sul punto non sarà dato seguito, come del resto, sino ad oggi, non è stato dato seguito all’impegno preso dalla Giunta con la mia risoluzione per dare maggior rilievo alla stazione di Vasto San Salvo; ciò alla luce dello scarso peso politico che questa Regione detiene, e/o ritiene di esercitare, verso il Governo centrale e soggetti terzi quali Ferrovie dello Stato nel caso specifico”.
Chiedo al Governo regionale – insiste Smargiassi – maggiore rispetto e soprattutto attenzione per il nostro territorio, visto che anche il Vastese, se qualcuno l’avesse dimenticato, fa parte dell’Abruzzo. Non vorrei che i vastesi cominciassero a pensare di trovare maggior ascolto nel vicino Molise”.
