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Piano di riassetto, a Chieti incontro tra i tecnici di Formez e quelli delle quattro Province abruzzesi

Avviato a Chieti, nella mattinata del 22 maggio, il primo laboratorio a livello regionale con la direzione del Dipartimento della Funzione Pubblica, che ha visto un confronto aperto tra gli esperti messi a disposizione dal Formez PA e le delegazioni dei tecnici delle quattro province abruzzesi di Chieti, Pescara, L’Aquila e Teramo. All’ordine del giorno lo stato di attuazione della legge regionale di riordino delle funzioni provinciali e la stesura del piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale degli enti, una ristrutturazione strategica imposta dalla normativa nazionale in attesa delle riforma costituzionale.

L’obiettivo principale resta quello di assolvere adeguatamente le funzioni all’interno degli enti nella fase di transizione verso l’Ente di Area Vasta, centrato a pieno dalla provincia di Chieti che ha già redatto ed approvato in Consiglio provinciale il piano di riassetto, sviluppando la prima fase dalle linee guida del Formez. Piano strategico straordinario che gli esperti hanno valutato quale modello pilota per le altre realtà provinciali abruzzesi e le province in piano di riequilibrio pluriennale.

Soddisfatto il Presidente Mario Pupillo che ha preso parte all’incontro operativo, dove ha colto l’occasione per ringraziare le dott.sse Maria Rosa Casuale e Amalia Tito, oltre ai quattro esperti selezionati, per aver scelto di avviare il laboratorio regionale nella provincia di Chieti, rafforzando le basi di una collaborazione positiva con gli uffici ministeriali, soprattutto in un momento così difficile per le amministrazioni e il personale delle province: “ Il futuro è nebuloso – commenta Pupillo, che usa anche paragoni in ambito sanitario, da ex primario ospedaliero, per essere più efficace – l’incertezza sulla ricollocazione resta nonostante le rassicurazioni dei rappresentanti del Governo soprattutto per i dipendenti pubblici provinciali, dietro i quali ci sono persone e intere famiglie.

Le province, o chiamiamole pure aree vaste, vogliono vivere e soprattutto funzionare per svolgere adeguatamente le funzioni fondamentali che le sono attribuite e magari tutte le altre che si svilupperanno in supporto ai comuni. Per fare questo ci vogliono risorse finanziarie adeguate al reale fabbisogno e il personale esperto. Dunque, se per la manutenzione stradale prima si spendevano 2.400,00 euro al km oggi non è possibile provvedere con sole 600,00 euro a km. Poi, quando si procede alla riorganizzazione in base ai piani di riassetto, se paragoniamo la provincia ad un ospedale, non posso rimpiazzare l’ortopedico che va via perché mi rientra nel processo di mobilità con un cardiologo che invece rimane, perché il servizio non reggerebbe. E ancora, Il trasferimento delle funzioni non fondamentali prevede che il personale impegnato al giorno 8 aprile 2014 venga trasferito o saranno trasferiti coloro che i criteri ministeriali metteranno in graduatoria?”

Tante le perplessità manifestate nel corso de laboratorio da parte dei tecnici delle province sul disallineamento dei tempi di attuazione della Delrio con gli adempimenti della legge di stabilità 2015 e dubbi levati sull’efficacia del processo di mobilità del personale in sovrannumero attraverso il portale governativo. Dal Formez PA l’impegno a rappresentare le istanze delle delegazioni tecniche presso le sedi competenti e a sostenere attraverso gruppi di lavoro il processo di attuazione della riforma Delrio sul territorio abruzzese, affinchè si chiariscano in tempi stretti le funzioni, la loro sostenibilità finanziaria e dunque la ricollocazione del personale assegnato.

“Che il Governo ci dia istruzioni chiare sul destino delle province – conclude il Presidente Pupillo – le strutture devono essere messe nella condizione di funzionare sotto tutti i profili: abbiamo una squadra di professionalità che non possiamo disperdere. Le province sono state tutt’altro che abolite o svuotate, infatti i nostri uffici sono come un pronto soccorso per la neve, le emergenze legate al maltempo, per i casi di dissesto idrogeologico e noi questi servizi li vogliamo garantire pienamente”.

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