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Piazza Baden Powell stretta nella morsa della noncuranza e del vandalismo

Troppo spesso abbiamo avuto modo di recepire le segnalazioni dei cittadini in merito allo stato manutentivo di alcune aree della città, ma le immagini testimoniano quanto abbiamo avuto modo di osservare in prima persona e che ben racchiude quel che accade nella maggior parte dei casi.

Fotografie che si riferiscono a una zona centralissima quale piazza Robert Baden Powell, ovvero la zona ludica ricavata nel parcheggio laterale della scuola media Rossetti.

Dicevamo che rappresenta l’esempio emblematico di quel che può accadere in un’area in quanto da una parte è evidente la noncuranza dell’Amministrazione comunale colpevolmente e ingiustificabilmente insensibile anche allo sfalcio dell’erba che, ormai, ha raggiunto quasi i 70 cm di altezza, (anche se adesso ci diranno che l’intervento era pianificato e via discorrendo) dall’altra la maleducazione dei cittadini e la loro mancanza di rispetto verso la cosa pubblica.

E sì, perché basta dare un’occhiata per vedere come sono stati ridotti i giochi, come è stata ridotta l’altalena o le panche e i tavoli che avrebbero potuto garantire ristoro agli anziani o ai genitori intenti a far giocare e socializzare i bimbi.

Qualcuno, però, ha ritenuto che tutto ciò non fosse importante provvedendo a danneggiare quasi irrimediabilmente tutto ciò che era presente nell’area togliendo magari il diritto al proprio fratellino, al proprio figliolo, al proprio nipotino, al proprio zio, al proprio nonno ed anche a se stessi di godere di uno spazio ad hoc (la cui utilità può essere facilmente desunta dalla foto riferita a quanto tutto era ben sistemato).

Ogni anno gli atti di vandalismo, ben evidenti anche in questo caso, costano al Comune (e conseguentemente ai cittadini) oltre 200 mila euro l’anno.

Nel caso di piazza Baden Powell, come in altri d’altronde, va rilevata anche una questione di mancanza di sicurezza, perché non basta un nastro bianco-rosso delimitante ogni singolo oggetto (come è stato fatto) ad impedirne l’accesso e l’utilizzo e ci chiediamo qualora un giovanissimo utilizzi un gioco e si faccia male di chi sarà la responsabilità e chi avrà sopra la coscienza eventuali danni.

Allora riteniamo che due siano le soluzioni urgenti: o si provvede immediatamente a ripristinare l’area nel modo ottimale, vedasi sfalcio, pulizia e ripristino di panche, tavoli e, soprattutto, giochi, oppure si procede, con una scelta sicuramente drastica e dolorosa, alla totale rimozione di questi magari anche apponendo un cartello in cui si specifichi alla gente che lì c’era un’area giochi che per colpa dei vandali e le sopravvenute situazioni di grave insicurezza è stata rimossa, scelta peraltro che significherebbe, però, una sorta di resa delle istituzioni dinanzi a chi ha con quegli atti manifestato il proprio spregio verso il bene comune.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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