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Giuseppe Forte: “L’Anas non pensa al territorio di Vasto e alla sua immagine”

Le iniziative messe in campo da ANAS per la realizzazione della Variante di Vasto alla Statale Adriatica 16 hanno riacceso i riflettori su un’opera che – così com’è stata concepita dai tecnici dell’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali -, non trova consensi in città. Come abbiamo avuto modo di riferire nel corso degli ultimi anni le proposte avanzate dall’ANAS sono state bocciate, anche con voto unanime, dal Consiglio Comunale di Vasto chiamato ad esprimersi a riguardo.

L’argomento, così scottante è stato artatamente ignorato nel corso della recente campagna elettorale che ha portato al rinnovo del Consiglio Regionale d’Abruzzo. Lo si sapeva che “passata la festa” l’argomento sarebbe tornato prepotentemente alla ribalta ripresentato con il supporto di quella parte politica che gestisce la politica regionale e che giustifica l’intervento con il ritornello “non possiamo perdere i soldi destinati per la realizzazione della Variante”.

E così è stato. I vertici di ANAS hanno fatto intendere, senza mezzi termini, che ora c’è tutta la volontà di realizzare il primo tratto, quello a sud dell’abitato di Vasto Marina la cui realizzazione andrebbe, poi, inevitabilmente a condizionare la realizzazione del secondo tratto: quello che interessa l’abitato di Vasto Marina ed il costone orientale di Vasto. Le fughe in avanti di taluni esponenti politici di questo territorio non sono ammissibili. Non si può pensare di risolvere i propri problemi danneggiando irrimediabilmente il territorio e le bellezze naturali di Vasto uniche lungo il litorale abruzzese. O si fa squadra o si va allo scontro. Chiaro !!!

Bisogna, quindi, impedire che si avviino i lavori a sud di Vasto Marina per preservare il dopo.

Ieri abbiamo pubblicato un’attenta ed oculata analisi fatta dal collega Nicola D’Adamo direttore di NoiVastesi. D’Adamo ha affrontato il tema con elementi inconfutabili. Tuttavia una sua considerazione mi induce a tornare sull’argomento per alcune precisazioni.,

Nicola D’Adamo ha tra l’altro scritto: “In tutti i documenti contrari, circolati in questi anni, si è parlato quasi sempre di ‘soluzione impattante’ (in particolare perché si rovina la vista del Golfo), lasciando in secondo ordine il tema della ‘zona ad alto rischio idrogeologico’. Ma a nostro modesto parere è su questo secondo aspetto che bisogna premere il tasto”.

E’ bene che i cittadini vastesi sappiano che l’alto rischio idrogeologico è stato ripetutamente sottoposto all’attenzione dei tecnici dell’ANAS. Il 30 settembre del 2018 (giornata di festa a Vasto per la ricorrenza della festa Patronale in onore di San Michele Arcangelo), i tecnici ANAS furono invitati proprio dinanzi alla Cappella del Santo Patrono, che si erge sul colle che sovrasta il golfo di Vasto, per far “toccare con mano” la realtà del nostro territorio.

In quella circostanza un autorevole dirigente dell’ANAS ebbe a dire: “Non dovete preoccuparvi: Noi disponiamo dei migliori geologi e dei migliori progettisti di ponti (ndr: un mese prima era crollato il ponte Morandi a Genova). Alla contestazione anche del danno ambientale derivante dall’avvicinamento della statale all’abitato di Vasto (sotto la loggia Amblingh e via Tre Segni) lo stesso tecnico aggiunse: “…risolveremo i problemi con la messa a dimora di adeguate piantumazioni e con l’installazione di pannelli fonoassorbenti”.

ANAS ha sempre sostenuto di non avere i fondi necessari per la realizzazione di una Variante alle spalle di Vasto continuando ad ignorare che la 16 interessa quasi tutta la costa vastese fino alla zona industriale di Punta Penna. Per quale motivo Vasto non può recuperare l’attuale tracciato dell’Adriatica, dalla Marina  fino a Punta Penna, trasformandola in una strada turistica così come è stato già fatto per Termoli, Ortona, Francavilla, ecc. ecc.)???

Inoltre sarebbe interessante sapere dai vertici ANAS a quanto ammonta oggi nei bilanci della loro azienda la disponibilità finanziaria per la Variante all’abitato di Vasto.

I Comitati cittadini, che si stanno organizzando per impedire l’allestimento dei cantieri, faranno bene ad essere sentinelle sul territorio al fianco delle istituzioni locali.

Giuseppe Forte

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