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L’olio di successo dell’azienda agricola La Selvotta

A fronte di un anno disastroso per l’olivocultura, spiccano ancora di più i prestigiosi riconoscimenti che l’azienda  “La Selvotta” di Giovanni ed Elio Sputore  sta raggiungendo nelle manifestazioni di settore. Recentemente è stata premiata con l’ELECTUM al concorso internazionale “Sol d’oro” di Verona e, pochi giorni fa ha ottenuto valutazioni molto prestigiose nella guida Gambero Rosso 2015: Tre Foglie  per l’olio “Electum”, Due Foglie Rosse  per il “DOP Colline Teatine-Vastese”,  Due Foglie per il “Nebbio”.  “Per la cattiva annata che abbiamo avuto, sono davvero pochi gli oli che si potranno fregiare delle Tre Foglie  sulla guida Gambero Rosso”– commenta Giovanni, uno dei due titolari e continua – “ siamo fiduciosi di ottenere altri prestigiosi riconoscimenti,  attualmente stiamo aspettando i risultati del premio nazionale Ercole Olivario di Spoleto e del premio nazionale oli d’oliva DOP Sirena d’oro di Sorrento.  D’altra parte, il successo di quest’anno dell’azienda non è un’eccezione, ma la conferma dell’ottima qualità dell’olio prodotto, che anche negli scorsi anni è stato premiato per la sua eccellenza in molte manifestazioni. Abbiamo posto qualche domanda ai titolari Giovanni ed Elio Sputore.

Una piccola storia dell’azienda agricola “La Selvotta”.

“Sono tre generazioni che la nostra famiglia porta avanti questo mestiere. Nostro nonno Giovanni ha avviato l’attività, successivamente nel 1964, nostro padre Nicola Sputore, ha fondato l’azienda agricola La Selvotta. La superficie sulla quale si estendono gli oliveti è di circa 12 ettari e mezzo, all’interno dei quali sono presenti 2500 piante d’olivo secolari o più giovani, che garantiscono l’alta qualità dell’olio. Produciamo, inoltre, anche uve da vino e frutta. Abbiamo il grande pregio di essere un’azienda a filiera corta: la coltivazione delle piante, la raccolta dei prodotti e la loro trasformazione avvengono tutte all’ interno della nostra struttura”.

Quali sono le vostre varietà di piante d’ulivo?

“La varietà delle olive predominante è quella del Nebbio, tipica del vastese, di cui vantiamo numerosi esemplari di piante plurisecolari, accanto al Leccino e al Gentile. Coltiviamo con successo da oltre 20 anni anche  varietà più settoriali di I-77 e Peranzana, che ci hanno permesso di ottenere molti riconoscimenti.  Il I-77  (dal 2006 al 2011 ha ottenuto prestigiose menzioni sulla Guida agli extra-vergini Slow food edizioni; dal 2011 al 2014 sulla Guida del Gambero Rosso)  è un fruttato medio molto profumato; la Peranzana, assieme al Nebbio e al Gentile, forma il blend  del nostro olio Electum (in passato è stato menzionato nella guida Olio Slow e Grande Olio per SLOW FOOD nel 2012 e 2013 e anche quest’anno sta ottenendo tanti riconoscimenti)”.

Quali elementi ci sono dietro il successo che ottengono i vostri oli?

“Nonostante il 2014 sia stata un’annata disastrosa, siamo riusciti ad ottenere ottimi prodotti, proprio grazie alla costanza del nostro lavoro e alla cura di ogni passaggio dalla coltivazione alla trasformazione delle olive. Per ottenere un olio eccellente, è fondamentale tenere sotto controllo costante lo stato di sanità delle olive durante il loro ciclo di sviluppo, fino alla raccolta che avviene  nel momento propizio dell’invaiatura, vale a dire all’inizio della maturazione del frutto, che differisce per ogni varietà. Un altro punto di forza sono i nostri macchinari per l’estrazione dell’olio: disponiamo delle migliori tecnologie di trasformazione, ciò è un vantaggio anche per i nostri clienti olivicoltori, che possono usufruire di un servizio eccellente per produrre i loro oli. Le recenti tecnologie, infatti, permettono di preservare i profumi e i sapori caratteristici delle olive. Ciò avviene, naturalmente, a patto che la trasformazione sia effettuata tempestivamente; questa è un’ accortezza che la nostra azienda ha da sempre e rappresenta un’altra importante chiave di successo”.

Come mai l’annata 2014 è stata disastrosa?

“La causa principale sono stati i fattori climatici, in particolare la troppa mitezza dello scorso inverno che non ha garantito alle piante d’ulivo il fabbisogno in freddo, ed ha  causato una ridotta fioritura, inferiore di 2/3 dalla norma. Conseguenza dell’inverno mite è stato l’aumento dei parassiti, prima tra tutte la mosca olearia. La nostra azienda è riuscita a salvaguardare il raccolto grazie al monitoraggio continuo sulla sanità delle olive e ad interventi mirati e tempestivi che sono stati fatti con il metodo della lotta integrata. Abbiamo anticipato anche il momento di raccolta delle olive, che per molte varietà non è stato a novembre come  di solito, ma a ottobre. Questa è stata un’altra misura utile per impedire la contaminazione dei frutti dai parassiti”.

Quest’anno come sta andando la vendita dell’olio nella vostra azienda?

“Nonostante ci sia stato un generale aumento dei prezzi per l’olio extravergine d’oliva, in conseguenza della ridotta  produzione, le vendite nella nostra azienda  stanno mantenendo il trend positivo degli scorsi anni. Sarebbe stata comprensibile anche  una diminuzione nell’acquisto dei nostri prodotti, ma non sta avvenendo: questo risultato ci testimonia che l’ottima qualità dei nostri oli è molto apprezzata”.

Nausica Strever

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