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“I panni sporchi della sinistra”, ieri la presentazione

santachiaraÈ iniziato all’insegna dei ringraziamenti e dei “non ringraziamenti” l’appuntamento di ieri pomeriggio presso la Sala della Società operaia di mutuo soccorso per la presentazione del libro di Ferruccio Pinotti e Stefano Santachiara, I panni sporchi della sinistra, edito da Chiarelettere. A presentare il libro, uno degli autori, Stefano Santachiara, e Francesco Manna, entrambi collaboratori de Il Fatto Quotidiano.
Proprio Manna, in apertura, dopo aver ringraziato gli organizzatori, tra cui l’associazione culturale Liber e la Nuova Libreria, e gli organi di stampa che hanno dato risalto all’appuntamento, ha voluto esprimere anche i “non ringraziamenti”: Manna, infatti, è riuscito a stupirsi del fatto che un’amministrazione di centrosinistra non abbia voluto patrocinare la presentazione di un libro dal titolo I panni sporchi della sinistra. Non solo, i “non ringraziamenti” di Manna, a cui naturalmente si è unito anche l’autore, sono andati anche alle testate locali colpevoli di non aver pubblicizzato un evento di cui è stata data notizia lunedì (7 aprile) per il martedì (8 aprile) e che comunque gran parte delle testate online aveva ugualmente pubblicato.
Portato a termine “l’angolo del vittimismo” (presumibilmente favorito dalla scarsa affluenza di pubblico), si è finalmente entrati nel vivo della presentazione del libro che Manna ha esplicitamente descritto come un’opera il cui punto centrale risiede nello “smontare la presunta superiorità morale della sinistra”.
È stato poi l’autore, Stefano Santachiara, a dare qualche assaggio dei contenuti dell’indagine, ricordando le vicende giudiziarie di Filippo Penati, finite in prescrizione con “l’aiutino” della legge Severino che, “spacchettando il reato di concussione ha accorciato i tempi della prescrizione”, alla quale – ha ricordato sempre Santachiara – Penati aveva detto di voler rinunciare, ma non presentandosi in udienza di fatto l’avrebbe invece accolta, visto che a quel punto il giudice sarebbe stato costretto a concederla comunque, anche se poi lo stesso Penati ha presentato un ricorso contro tale decisione, un “balletto” che per il giornalista evidenzia la volontà dell’esponente del Pd di usufruire della prescrizione, cercando nel contempo di evitare di perdere la faccia.
Nel mirino del giornalista anche l’attuale premier, Matteo Renzi, “spacciato per rinnovatore, ma appoggiato da stampa e poteri forti del mondo economico, finanziario e industriale”. Santachiara ha ripercorso le tappe della carriera politica di Renzi, dall’elezione alla Provincia di Firenze, fino a quella di sindaco della città, per arrivare alla vittoria di primarie che per Santachiara sono state vinte anche con la “collaborazione” di infiltrati del centrodestra.
Ma nel libro di Santachiara e Pinotti ce n’è per tutti: hanno “meritato” un capitolo dedicato, infatti, Giorgio Napolitano, Letta, Bersani, Renzi, Veltroni, D’Alema, Vendola e Violante, mentre i tesorieri e le donne del Pd si sono dovuti accontentare di un capitolo generico nella seconda parte del libro.
L’intera terza parte, infine, è stata dedicata agli “affari e interessi” della sinistra.

n.l.

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