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D’Alessandro fa esplodere il caso “cultura”

Teatro RossettiSposta leggermente la mira dei suoi affondi, Davide D’Alessandro, dopo aver vissuto una settimana di querelle con il management della Scuola civica musicale. Ed è ancora partendo dai conti dell’Istituzione che il consigliere indipendente mette a nudo quelli che sono i costi della cultura a Vasto, almeno quelli inerenti le funzioni di tre distinti segmenti della macchina comunale: la Scuola civica musicale Ritucci Chinni e il Teatro Rossetti, entrambi diretti dal maestro Raffaele Bellafronte, e il Centro europeo di Studi rossettiani, diretto dal prof. Gianni Oliva. Cifre, quelle che il pubblico investe in questi istituti, che secondo D’Alessandro non sono compatibili con il momento di crisi che sta vivendo al cittadinanza alla quale, nel corso di questi anni, sono stati chiesti continui sacrifici. Sono molte le questioni, però, che vengono sollevate nella nota diffusa alla stampa e che certo non eviteranno di sollevare polemiche. Ecco il documento.

Chi ha detto che con la Cultura non si vive? A Vasto, la Cultura aiuta tante persone, grazie al finanziamento pubblico, soldi dei cittadini vastesi: 160 mila euro per la Scuola Civica Musicale, 120 mila per il Teatro Rossetti, 70 mila per il Centro Studi Rossettiani. Per la SCM, diretta da Raffaele Bellafronte, il bilancio del 2012 è stato di 240 mila euro, il contributo pubblico del Comune di Vasto, come detto, di 160 mila. 120 sono gli iscritti. Ognuno, in media, spende 600 euro, il resto lo mette il Comune: 1.400 euro a testa. Per capirci, se stasera dovesse spuntarmi una passione per il violino, o magari per la tromba, e andassi a iscrivermi alla SCM, graverei sulle spalle dei cittadini vastesi per 1.400 euro l’anno. Vi pare possibile?

Per il direttore artistico Bellafronte e il segretario, la Scuola spende 31.400 euro (6.000 per il segretario), ai quali vanno aggiunti 2.500 euro di contributi previdenziali per il direttore. Bellafronte opera con lo stesso incarico, dal 2007, anche per il Rossetti, dove incassa 18.000 mila euro più altri 3.000 di contributi, per un totale di 21.000. Non finisce qui, perché per il Teatro il direttore fattura altri 25.000 euro per noleggio strumenti e attrezzature. Con bando o senza? Vi sembra normale? Immaginate Lissner, il direttore, che affitta strumenti e attrezzature al Teatro Alla Scala? Comunque, tra Scuola Civica e Teatro, il direttore supera un introito di 70 mila euro!

La spesa per il personale docente della SCM è di 125.000 euro, ai quali vanno aggiunti 9.000 di contributi previdenziali. Quella per il personale esecutivo è di 40.000 euro, ai quali vanno aggiunti 8.000 di contributi. Da notare che i 30 docenti firmatari della lettera a me indirizzata (ma sul sito stranamente ne risultano 22) percepiscono in media poco più di 4 mila euro. Il direttore, 6 volte di più. La spesa complessiva per il personale è di 217 mila euro, 3.800 per acquisto di beni e servizi, 12.160 per prestazioni e servizi, 4.000 di Irap”.

D’Alessandro, però, punta il dito anche contro la tanto osannata trasparenza amministrativa del Comune di Vasto e delle sue partecipate “Dati inconfutabili che, per la verità, stando alla Legge sulla Trasparenza, avrei dovuto trovare sul sito del Comune di Vasto e sul sito della SCM. Non ci sono. Ne ho fatto richiesta, come consigliere comunale. Qualcuno, spavaldo, si è permesso di dire che il Comune ha 60 giorni di tempo per darmeli. Poi, mi sono ricordato di essere soprattutto giornalista, di aver battuto per anni i marciapiedi della carta stampata, di vivere in un Paese dove gli avvisi di garanzia escono prima sui giornali ed eccomi qua, con i dati del giornalista e le riflessioni del politico”.

E poi chiede alla politica di entrare nel merito della questione e risolverla per limitare il peso della cultura sulla cittadinanza. “Domanda: dobbiamo demolire la SCM? No, assolutamente no e guai a chi dovesse permetterlo. L’istituzione, meritoria e dopolavoristica, va certamente conservata, ma occorre ridurre drasticamente l’impegno del Comune. 160 mila euro rappresenta una cifra spropositata in tempi di grave crisi economica, con le famiglie chiamate a stringere la cinghia, a versare tasse e balzelli vari, tra Stato centrale ed Ente Locale. Il direttore non può e non deve tenere i piedi in troppe staffe. Posto che è già docente al Conservatorio di Campobasso e posto che tale Conservatorio lo abbia sempre autorizzato, come prevede la Legge, anno per anno, dal 2007 a oggi, dove trova il tempo per svolgere tre lavori? Non può, come accade da anni, sommare incarichi, stipendi e contributi. Non può affittare strumenti e attrezzature al Teatro che dirige. Il Sindaco non ha niente da dire? Come può sopportare tutto questo? E il Pd? E la Sinistra dura e pura, non vede alcun conflitto? Il Teatro Comunale non è solo Musicale e la possibile sinergia con la SCM non deve necessariamente essere garantita da un unico direttore. È bene che la questione, prettamente politica, sia risolta da chi l’ha creata: dalla politica. Le forze di maggioranza e di minoranza possono trovare insieme il modo per dare una bella sforbiciata ai costi della Pubblica Amministrazione. Lapenna ha già fatto alcuni sforzi, ma sa che si può fare di più. Ci dice sempre di aiutarlo a trovare dove tagliare. La SCM e il Teatro, come dimostrato, sono obbiettivi all’interno di un settore, quello culturale, dove lo spreco di denaro pubblico non sempre appare evidente ma c’è, hai voglia se c’è”.

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