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Sulla Casa lavoro di Torre Sinello la Amato interroga il guardasigilli Cancellieri

carcere_Torre SinelloDa qualche mese la casa circondariale di Torre Sinello ha subito una riconversione da struttura meramente detentiva a Casa lavoro con funzioni riabilitative. Una riconversione di fatto che, però, ha subito presentato degli inceppamenti dovuti alla carenza strutturale del centro detentivo proprio per le attività riabilitative. Sulla questione, ovvero sull’adeguamento dell’impianto per l’espletamento delle funzioni richieste, mentre in Parlamento si lotta ancora per il Decreto svuota-carceri, l’onorevole Maria Amato ha presentato una interrogazione al ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, nel quale chiede lumi sulla realizzazione della sartoria contemplata nel piano di riconversione. Ecco il testo del documento.

“Le Misure di sicurezza detentive, frutto dell’indirizzo di una parte del pensiero giuridico in voga ormai oltre un secolo fa, risultano problematicamente compatibili con un sistema penale moderno – evidenzia l’onorevole Amato nelle premesse – tuttavia, rispondendo esse essenzialmente ad una richiesta securitaria, particolarmente evidente in periodi di crisi economica, si vedono riconosciute una inattesa attualità. Di fatto  esse si sono ridotte, nella stragrande maggioranza dei casi,  a  contenitori di situazioni di disagio e talvolta  di sofferenza psico-fisica o addirittura di pauperismo che non riescono a trovare adeguate risposte nei servizi territoriali. Problema quest’ultimo notoriamente  accentuatosi nell’ultimo scorcio di storia, a causa della perdurante ritirata dei presidi dello stato sociale. L’istanza riabilitativa, per una Casa di Lavoro, si concretizza essenzialmente nella possibilità di attività lavorative, che non  si riscontra nella Casa di Lavoro di Vasto, in quanto negli scorsi mesi di aprile-maggio 2013 su decisione del Ministero Della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in attuazione del progetto dei Circuiti penitenziari regionali,  la Casa Circondariale di Vasto mutò la propria destinazione istituzionale, assumendo quella di Casa di Lavoro per internati sottoposti alla corrispondente Misura di Sicurezza detentiva. Alla struttura furono destinati i circa 180 internati provenienti dalla omologa di Sulmona, a sua volta destinata totalmente a reclusorio di condannati del circuito differenziato A.S. Tale cambiamento repentino – prosegue la Amato – non è stato né preceduto né seguito sollecitamente da una riorganizzazione delle attività lavorative destinate agli internati, che comunque nella struttura sulmonese erano impegnati in laboratori di sartoria e calzoleria. Il programmato insediamento nell’istituto vastese di una lavorazione di sartoria sta incontrando notevoli rallentamenti: dapprima è stata scartata l’ipotesi di adattare a tale bisogna almeno una parte dell’esistente magazzino, a seguito di eventuale adeguamento impiantistico; successivamente la proposta della costruzione di un nuovo manufatto da adibire originariamente a sede di laboratorio di sartoria è ancora in fase progettuale, al punto da richiedere un’apposita procedura di rinvio al successivo esercizio finanziario l’utilizzo di fondi (ca. € 250.000) che comunque erano già disponibili nel bilancio 2013. Il nuovo progetto risulta ancora in fase di elaborazione, e nel frattempo sarebbero aumentati i relativi costi, arrivati a ca. 350.000 €.  E tuttavia non è ancora verosimilmente ipotizzabile una data di avvio dei lavori,  mentre invece sono state concluse le procedure per l’acquisto dei macchinari, consegnabili entro il prossimo settembre 2014″. Fatte queste premesse, il parlamentare vastese richiama “l’imprescindibile esigenza che gli internati della Casa di Lavoro  svolgano un’attività lavorativa, e che a poco rileva che nel frattempo circa 20 di essi siano impegnati in attività lavorative esterne”, pertanto l’on.le Amato interroga il Ministro della Giustizia per conoscere, con ogni possibile attendibilità, “quali siano i tempi previsti per la definitiva realizzazione dell’elaborando Laboratorio di Sartoria presso la Casa di Lavoro di vasto, che permetterà finalmente  l’avviamento  al lavoro di un numero considerevole  di internati ivi ristretti”.

 

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