Anche il papà ha il diritto ad avere i permessi per l’allattamento dei propri figli. Lo ha deciso il Tar della Sardegna in merito al ricorso di un agente di polizia. Al poliziotto erano stati negati, dal ministero dell’Interno, i permessi per l’allattamento dei suoi due gemelli. Ma c’è dell’altro: il giudice del lavoro di Potenza ha stabilito che la fruizione del diritto ai permessi per motivi personali e familiari è insindacabile. Per ottenerli è indispensabile la richiesta preventiva e l’autocertificazione della motivazione. Il dirigente, si legge nella sentenza, non ha alcun potere di diniego. Il giudice del lavoro di Potenza ha, altresì, chiarito che il diritto del dipendente alla fruizione dei permessi insorge anche nel caso di mero motivo personale o familiare. E che, in ogni caso, la scelta del tempo e del modo di fruizione spettano in via esclusiva al dipendente che ne fa domanda. Il caso sul quale si è pronunciato il giudice del lavoro di Potenza riguardava una docente di lingua straniera, che aveva chiesto un permesso a ridosso delle vacanze di Pasqua per effettuare un viaggio all’estero per esercitarsi nell’uso delle lingue. Ritenendo che il permesso fosse un suo diritto , aveva anche acquistato un biglietto di aereo. Il dirigente, però, aveva opposto un netto rifiuto, frapponendo ostacoli di carattere organizzativo e valutazioni di merito circa l’opportunità di differire la data del viaggio. La docente non si è data per vinta e, pur rinunciando al viaggio, aveva presentato ricorso al giudice del lavoro che non soltanto le ha dato ragione su tutta la linea, ma anche censurato le argomentazioni del dirigente scolastico, dichiarandole inammissibile. Il giudice ha, altresì condannato in solido l’ufficio scolastico al pagamento di 1.800 euro di spese legali, più iva e cassa degli avvocati, ed al risarcimento al docente del costo del biglietto di aereo, trattandosi di crediti risarcitori, legati alla valutazione di diritti derivanti da un rapporto di lavoro alle dipendenze di una pubblica amministrazione.
