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Parco eolico nel Medio Vastese, 32 enti contestano il progetto

Comuni, Provincia, associazioni, ordini professionali e tanti cittadini. La grande mobilitazione contro la realizzazione di undici aerogeneratori a Palmoli, Tufillo, Furci, Cupello e Fresagrandinaria, è culminata nella presentazione di ben 32 osservazioni al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Oltre alle amministrazioni  sul cui territorio sono previste le pale alte più di 200 metri, si sono espressi contro il progetto  della società Sviluppo prime srl di Grottaglie (Taranto), i comuni di Dogliola, Torrebruna, Lentella e Gissi, la Provincia di Chieti, un gruppo di associazioni (Lupi del Gesso, Italia Nostra del Vastese, Centro studi alto vastese, associazione per la tutela degli animali, Terramore Aps),  l’ordine dei geologi e una dozzina di cittadini. Molte le criticità evidenziate nelle osservazioni che mettono in rilievo carenze progettuali, mancanza di studi e l’elevato impatto che l’impianto eolico, se realizzato, avrà sul paesaggio e sulle aree naturalisticamente rilevanti.

La Provincia di Chieti, nel rilasciare parere contrario, ha sottolineato come l’intervento “di rilevante interesse ambientale-territoriale, non sia ricompreso nello strumento di pianificazione dell’ente.  Risultano inoltre assenti il piano particellare di esproprio, i beni storico-culturali vincolati, i dati sulla ventosità delle aree interessate al progetto e una campagna di indagini anemometriche”.

Ma non mancano le polemiche, come quelle sollevate dal gruppo consiliare Officina Cupello, che critica l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Graziana Di Florio per non aver portato l’argomento in consiglio.

“Invece di una sana  e partecipata discussione nella sede deputata, come saggiamente fatto da altri comuni vicini, si è scelto di approvare le osservazioni in giunta”, affermano Camillo D’Amico e Roberta Boschetti, contrariati per la decisione presa. I due consiglieri si associano in ogni caso alla contrarietà sull’impianto. A Cupello sono previsti tre degli undici aerogeneratori della potenza complessiva di 66 Mw.

L’area degli impianti si trova vicino ai due siti di importanza comunitaria (Sic) e di una important bird area (Iba)”, rimarcano i due consiglieri di minoranza, “la normativa europea e nazionale prevede chiaramente che ogni piano e progetto che possa avere effetti su uno o più siti Natura 2000, anche se non direttamente presente all’interno dei loro perimetri, deve essere soggetto a una “valutazione di incidenza ambientale”, documento non presente tra quelli prodotti e pubblicati dalla ditta promotrice”.

D’Amico e Boschetti evidenziano anche problemi di viabilità, presenza di aree tratturali e possibili alterazioni di beni sottoposti a vincolo archeologico.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

 

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