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Frana di via Tre Segni a Vasto, pronto il progetto per il consolidamento

Opere di consolidamento, ma anche interventi di regimentazione idraulica con pozzetti di raccolta delle acque che in quella zona scorrono copiose. E’ quanto previsto nel progetto esecutivo redatto dallo studio Sgaa srl di Atessa sul dissesto idrogeologico di via Tre Segni, una delle zone più panoramiche della città interessata negli anni da importanti lavori di consolidamento. L’importo complessivo degli interventi è di 1.367.954 euro, come si evince dal quadro economico riportato nella determina dirigenziale firmata dall’avvocato Alfonso Mercogliano.

L’approvazione del progetto rappresenta un requisito essenziale per poter accedere ai relativi contributi regionali o ministeriali. L’intero versante che culmina a monte su via Tre Segni è stato sottoposto, a partire dal 2005, ad importanti interventi di consolidamento con la realizzazione di terre armate e opere drenanti,
ma continua a dare segni di cedimento.

L’area di intervento ricade in zona caratterizzata da “classe di pericolosità P3 molto elevata”, necessita quindi, secondo le valutazioni effettuate dai tecnici comunali, di urgente sistemazione contro il dissesto con opere di mitigazione del rischio. Il progetto prevede anche di intensificare le opere di captazione e di regimazione idraulica riducendo i quantitativi di acque profonde e superficiali che si riversano in via Cona a Mare lungo il versante, fino alla sottostante Statale Istonia con la realizzazione, in particolare, di una trincea drenante, di cunette e pozzetti di raccolta delle acque oltre all’estensione, verso sud, del muro di sostegno preesistente in cemento armato.

L’ultimo smottamento in via Tre Segni, risale a gennaio, quando una grossa parte del muro di contenimento della balconata panoramica si staccò, creando un vuoto di circa 50 centimetri. Una palma messa a dimora vicina al Belvedere sprofondò, nello stesso punto dove nel 2013 un’altra pianta venne risucchiata dopo un importante movimento franoso. Sul posto giunsero i tecnici del Comune di Vasto, quelli della Sasi gli assessori Licia Fioravante e Alessandro D’Elisa e la polizia locale, per verificare la situazione e mettere in sicurezza la zona con delle transenne.

Il problema del territorio soggetto a fenomeni franosi è talmente sentito in città che nel 2015 – durante l’amministrazione dell’ex sindaco Luciano Lapenna – venne costituita una Commissione di studio sul dissesto idrogeologico con il compito di prendere atto degli studi e delle ricerche sui fenomeni franosi e di elaborare proposte che consentissero al Comune di programmare gli interventi necessari. Al primo posto dell’agenda venne inserito Palazzo D’Avalos, il cui muro di contenimento crollò proprio in quel periodo, creando allarme per le condizioni strutturali della residenza marchesale e polemiche per i mancati interventi di messa in sicurezza allorquando fecero la loro comparsa le prime lesioni.

Anna Bontempo (Il Centro)

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