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Sabino, dopo la strage altri esami sulle salme

Indagini approfondite per valutare le diverse variabili di rischio insite nell’attività. La Sabino Esplodenti ritiene sia fondamentale fare piena luce su quello che è accaduto il 13 settembre nella fabbrica di contrada Termini di Casalbordino.

A trattare l’argomento, in queste ultime ore, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

I dirigenti aziendali non si danno pace. Chiedono accertamenti approfonditi per capire cosa è successo il 13 settembre. Per questo sono stati allargati anche i quesiti medico legali. Mentre i Ris proseguono le indagini tecniche, il medico legale Pietro Falco e la genetista Rossella Ferrante oltre alle autopsie sui corpi delle vittime eseguiranno anche test tossicologici e istologici. Il giorno della tragedia uno dei soci della Sabino, passò vicino al punto in cui esplose la granata. Una consuetudine per i dirigenti aziendali, convinti che grazie alle misure di sicurezza adottate dopo l’esplosione del 2020 non ci sarebbe stata più alcuna tragedia. Le perizie saranno fondamentali per appurare la verità. Nel frattempo si cercano soluzioni per i settanta dipendenti.

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