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Sporting Club, demolizione delle opere abusive

E’ iniziata la demolizione delle opere abusive realizzate dallo Sporting Club, la società che ha avuto in affidamento la gestione degli impianti sportivi al Parco Muro delle Lame. Gli interventi di abbattimento, attualmente in corso, arrivano a distanza di due mesi dalla ordinanza firmata dal dirigente comunale, Luca Mastrangelo che intimava il ripristino dello stato dei luoghi entro il termine di 90 giorni.

Stiamo rimuovendo una parte della sala ristorante“, spiegano i tecnici che stanno supervisionando i lavori di abbattimento, “non verrà rimossa invece la piscina che, una volta ultimate le demolizioni in corso, sarà oggetto di sanatoria. Non è una struttura fissa e non è stata realizzata in cemento armato: è una vasca compatibile con le prescrizioni dell’Autorità di bacino e della Soprintendenza”.

L’ordinanza di demolizione risale ai primi di febbraio. Il provvedimento firmato da Mastrangelo fa seguito ad una lunga istruttoria degli uffici tecnici che nel corso di un sopralluogo effettuato il 10 agosto 2022 avevano accertato l’esecuzione di una serie di interventi edilizi “in assenza di idoneo titolo abilitativo” consistenti nell’ampliamento dell’edificio denominato Club House, tramite la realizzazione di una sala ristorante di 86 metri quadri, di terrazzamenti esterni utilizzati per il collocamento di tavoli e sedie a servizio del ristorante e di una piscina che la società Sporting club aveva qualificato come “vasca d’acqua” quale opera di arredo in giardino”.

Gli uffici tecnici comunali facevano altresì presente che l’area oggetto degli interventi edilizi è sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico e che la zona interessata alle opere è classificata come “zona rossa”, cioè a pericolosità molto elevata. Invece di presentare ricorso al Tar – ipotesi che i legali della società avevano valutato – lo Sporting Club il cui amministratore è Paolo D’Amico ha preferito adeguarsi alla ordinanza di demolizione del Comune rimuovendo le opere edilizie realizzate prima del rilascio dei permessi da parte degli uffici e che lo scorso mese di novembre avevano fatto scattare il sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Nel frattempo i fruitori degli impianti sportivi, ed in particolare della pista di atletica, segnalano erba incolta ed incuria.

Anna Bontempo (Il Centro)

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