Sono ancora 150 i dipendenti della Denso Manufacturing di Piana Sant’Angelo in cassa integrazione. Troppi per i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Fismic, Primiano Biscotti, Nicola Manzi, Alfredo Fegatelli e Nicola Amicucci, e per le rsu che sperano di incontrare a breve i dirigenti del colosso nipponico.
I sindacati vogliono discutere di cig, ma anche di prepensionamenti, contratti di espansione e soprattutto investimenti. Prima della pausa natalizia i sindacati avevano incontrato a Piana Sant’Angelo il responsabile delle risorse umane dell’azienda, Alfonso Orfanelli chiedendo garanzie e nuovi prodotti.
“Servono nuove lavorazioni che diano lavoro – dice il segretario della Uilm-Uil, Nicola Manzi – è necessario portare lavoro a San Salvo ordinativi che possano dare linfa al sito produttivo. E’ importante sapere quanti dipendenti potrebbero voler andare in pensione volontariamente e se si potrà fare ancora ricorso ai contratti di espansione. Parleremo naturalmente di investimenti e occupazione”.
Una grossa incognita resta la produzione del motore elettrico. “Un anno fa – ricorda Manzi – avevamo firmato un accordo che prevedeva investimenti nei 4 anni fiscali pari a 56 milioni di euro per il miglioramento delle attuali linee, per insourcing, formazione, digitalizzazione e anche possibili nuove produzioni. E’ necessario sapere se gli investimenti saranno confermati”.
I lavoratori sperano che San Salvo possa avere la sua parte nei programmi di investimento futuro. L’autunno ha già portato alla Dmit di San Salvo ordinativi dal Brasile. A novembre è partita la lavorazione degli alternatori per il Sudamerica.
“Va dato atto alla nuova dirigenza di avere portato nel 2022 ordinativi che hanno impegnato i dipendenti della fabbrica abruzzese. Per il futuro è fondamentale portare a San Salvo nuove produzioni”, insiste Nicola Manzi.
Paola Calvano