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Scontro tra la Asl e gli infermieri: “Turni prolungati e riposi saltati”

Ancora ricorsi nei confronti della ASL Lanciano-Vasto-Chieti da parte di un gruppo di infermieri professionali in servizio nel reparto di Radiologia-Radiodiagnostica di Chieti patrocinati dall’avvocato Luca Damiano del foro di Vasto e dal collega Fabio Palermo del foro di Chieti.

Gli infermieri lamentano di aver prestato attività lavorativa di domenica e nei giorni feriali della settimana successiva con conseguente perdita del riposo settimanale. Riposo che non risulta essere stato recuperato o fruito secondo quanto previsto dall’art. 29 del contratto nazionale di lavoro del comparto Sanità.

Come afferma l’avvocato Damiano: “Il decreto legge dispone che il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero. Già in precedenza il Tribunale di Chieti-Sezione Lavoro in procedimenti analoghi, aveva chiarito che: “la disciplina del riposo settimanale è dettata, in primo luogo, dall’art. 9, comma 1, del decreto legislativo n. 66/2003, che afferma che il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica. La disciplina normativa va integrata con le previsioni della contrattazione collettiva. In particolare dove non possa essere fruito nella giornata domenicale, il riposo settimanale deve essere fruito di norma entro la settimana successiva, in un giorno concordato fra il dipendente ed il dirigente responsabile della struttura, tenendo conto delle esigenze di servizio”.

A detta dell’avvocato Damiano dunque, la prestazione lavorativa è articolata su turni giornalieri di sei ore, per sei giorni alla settimana. “Il giudice del Lavoro – aggiunge e conclude il legale – aveva già condannato la ASL al risarcimento del danno non patrimoniale derivante dal mancato godimento dei riposi, con le somme derivanti dal conteggio espletato dal CTU, pari alla retribuzione giornaliera dei ricorrenti moltiplicata per il numero delle violazioni riscontrate o dei riposi settimanali non fruiti”.

Paola Calvano

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