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Concerti di Jovanotti in spiaggia: la polemica arriva in parlamento

Arrivano in Parlamento le proteste per il Jova Beach Party, il tour di Jovanotti che ha interessato dodici spiagge italiane, tra cui quella di Vasto dove il cantautore toscano si è esibito il 19 e il 20 agosto. Ad accendere i riflettori su uno degli eventi più attesi e chiacchierati dell’estate è una interrogazione presentata ai Ministeri della cultura, della Transizione ecologica, delle infrastrutture e della mobilità sostenibile da un gruppo di senatori di diversi partiti.

Margherita Corrado, Luisa Angrisani, Bianca Laura Granato ed Elio Lannutti chiedono ai Dicasteri “in che modo, secondo quali autorizzazioni e per quali motivi di interesse pubblico,  sia stato possibile acconsentire alla modifica sostanziale dei luoghi costieri interessati al Jova Beach Party, luoghi che avranno modo eventualmente di ripristinarsi solo dopo lungo tempo e solo se lasciati indisturbati e non certo con una nuova ondata di eventi che le amministrazioni locali pare abbiano già auspicato ed annunciato”.

Nella interrogazione, con cui si ricorda che già nel 2019 le stesse località furono interessate al tour di Jovanotti, si chiede anche “se il Ministero della cultura abbia vigilato su quanto eventualmente autorizzato o omesso dalle locali Soprintendenze e se e in che modo i Ministeri   della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture abbiano vigilato sulla tutela degli ambiti costieri, come previsto nei compiti delle Capitanerie di porto”.

Per i senatori Corrado, Angrisani, Granato e Lannutti la realizzazione del Jova Beach Party ha comportato “ la manomissione di ambienti naturali, spianamento di dune, rimozione di piante pioniere, disturbo e danneggiamento di specie nidificanti, impatti acustici e luminosi, rilascio di plastiche inquinanti non sempre rimosse, grazie alla occupazione di svariati ettari di arenile a fronte di canoni di concessione irrisori e di valutazioni di incidenza ambientale sui siti prossimi a Rete Natura 2000, che hanno lasciato molti dubbi circa la loro effettiva compatibilità”. 

Insomma, a sollevare problemi sull’impatto ambientale del Jova Beach Party non sono solo gli ambientalisti che Jovanotti ha definito in un video “eco nazisti”, ma quattro parlamentari di diversa estrazione politica che hanno voluto sollevare il caso e portarlo all’attenzione dei Ministeri, primo fra tutti quello della Transizione Ecologica invitato a prendere provvedimenti in quanto il “tour si è svolto in ambiti per loro natura fragilissimi e con il raddoppio della pressione antropica, con ingressi previsti di quasi 80mila persone”.

A Vasto per rendere possibile lo svolgimento del doppio concerto è stato intubato e “tombato” (cioè ricoperto di sabbia) Fosso Marino, il canale che sfocia vicino al pontile.

Anna Bontempo (Il Centro)
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