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Tari, a Vasto le bollette arrivano scadute. L’assessore Barisano: “Non faremo sanzioni”

La bolletta della Tari (tassa sui rifiuti) arriva nelle case dei vastesi, ma in ritardo rispetto alla scadenza fissata per il 30 aprile. E’ quello che sta succedendo in questi giorni a migliaia di famiglie che, ritirata la posta dalla cassetta, hanno trovato tra le tante buste anche la fattura per il tributo comunale sui rifiuti. Si tratta di un primo acconto, pari al 75% del totale dovuto. Il saldo sarà emesso il 30 novembre 2022.

“Quando ho aperto la busta lo sguardo è andato automaticamente in due direzioni, verso l’importo da pagare e verso la data di scadenza del 30 aprile”, racconta una professionista vastese che ha segnalato l’anomalia alla redazione del Centro, “in pratica la bolletta è arrivata con più di una settimana di ritardo. Non vorrei subire oltre al danno la beffa e pagare, insieme all’importo dovuto per il servizio, anche gli interessi di mora per un ritardo nel pagamento di cui non ho alcuna responsabilità”.

Ma è proprio dal Comune che arrivano rassicurazioni in merito.

“Nessuna sanzione sarà dovuta per il versamento effettuato dopo la data di scadenza”, spiega l’assessore ai tributi, Gabriele Barisano,i cittadini possono stare tranquilli”.

Resta da capire se il ritardo nel recapito delle bollette sia da attribuire agli uffici comunali o alle Poste. Intanto martedi’ in viale Perth è stata inaugurata la sede della Cnf – Credit Network & Finance –  la società concessionaria per il Comune di Vasto per i servizi di accertamento, riscossione ordinaria e coattiva delle imposte comunali. Al taglio del nastro partecipano il sindaco Francesco Menna, gli assessori, i consiglieri e i dirigenti.

La Credit Network & Finance – con sede a Verona- si è aggiudicata l’appalto da due milioni di euro indetto dal Comune di Vasto per le attività di supporto all’accertamento dei tributi locali (Imu, Tasi, Tari, imposto di soggiorno), la riscossione coattiva degli avvisi di accertamento, degli oneri di urbanizzazione, delle sanzioni per la violazione del codice della strada,  la riscossione della Tosap e dei diritti sulle pubbliche affissioni, nonché di tutte le altre entrate patrimoniali che l’ente vorrà riscuotere tramite il concessionario. Insomma sarà il “braccio armato” del Comune che, con questa operazione, mira ad aumentare la sua capacità di riscossione, una delle criticità segnalate dalla Corte dei Conti  che, in più di una occasione, ha messo in luce l’incapacità da parte dell’ente, di riscuotere i tributi locali.

Anna Bontempo (Il Centro)
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