Il mercato dell’auto crolla e la Pilkington denuncia forti perdite economiche a causa della mancanza di materie prime e l’aumento dei costi energetici che impone al colosso vetrario un ridimensionamento degli organici. Oltre ai contratti di espansione, l’azienda dovrà ricorrere ad altre forme di riduzione del personale.
I sindacati dal canto loro hanno espresso contrarietà ai licenziamenti collettivi e hanno chiesto all’azienda di chiarirne la portata degli esuberi.
“Il nostro settore produttivo – affermano le rsu di Filcea, Femca, Uiltec e Ugl – è piombato in una crisi profonda. Oltre al calo delle vendite e alla difficoltà di trovare materia prima, si sommano i costi energetici legati al gas quasi triplicati che stanno mettendo in ginocchio e minando la sopravvivenza dell’attività produttiva. E’ dunque necessaria una riduzione dei costi e l’accelerazione delle automazioni”.
La Pilkington ha chiesto al Ministero del Lavoro la volontà di aderire ai contratti di espansione e il ministero ha dato disponibilità al confronto delle parti entro febbraio. Per la Filcea, Femca Cisl, Uiltec e Ugl “è necessario anche il sostegno delle istituzioni”.
Paola Calvano