E’ incredibile osservare la inaspettata cicloaccelerazione …. verde pallido della Amministrazione Comunale di Vasto. Si tratta di una attività amministrativa messa in campo dal Sindaco Menna e dai suoi sodali, evidentemente nel tentativo di recuperare una frangia in fuga di elettorato, delusa dai comportamenti scomposti in materia ambientale riscontrati in città.
Vasto è un luogo dove i pedoni non possono ancora camminare a piedi in sicurezza, per la disconnesssione dei marciapiedi e/o per la assenza di percorsi ed attraversamenti riservati a tali utenti; è una città dove le strade sono disastrate, pericolose, a sezione variabile e prive di segnaletica idonea; è una città dove mancano i sensi unici e lo scorrimento stradale è prefissato a capocchia e senza la disponibilità di un piano organizzativo del traffico e della circolazione; è una città dove la dotazione dei parcheggi è generalmente insufficiente per il numero degli stalli riservati alla sosta ed allo stazionamento soprattutto nei pressi delle destinazioni principali degli spostamenti (scuole, mercati, uffici, ospedale e presidi sanitari); è una città dove alle intersezioni stradali ed agli incroci senza semafori accade di tutto e di più, rendendo la circolazione pericolosissima.
A fronte di tutto ciò la Amministrazione che fa: si butta a pesce sul Biciplan, pensando alla moda ed ai cicloamatori – per carità utenti degni del massimo rispetto e della migliore considerazione -, invece di predisporre un serio Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (di cui il biciplan è solo una piccola parte), che migliori la vita e la circolazione di tutti i cittadini.
Ovvio. Si deve passare sotto silenzio lo scandalo degli sperperi e della gestione della pista ciclabile di fondo valle Maddalena, mai entrata effettivamente in funzione e ridotta ad una autentica discarica in abbandono o la vergogna di non aver ancora completato la pista ciclabile, nel tratto vastese, della cosiddetta Via Verde dei Trabocchi – di cui non è ancora noto il tracciato completo, di cui sono ancora chiuse le gallerie, di cui non si conosce ancora il percorso a Sud sia della Stazione FS di Porto di Vasto sia della vecchia Stazione FS di Piazza Fiume – , che sarà ultimata non prima di due anni, mantenendo addirittura fermi anche 2 milioni di euro concessi dal Ministero dell’Ambiente, da oltre un quinquennio e che non si sa ancora se e come spendere.
Allora, per acquisire il divino perdono elettorale, si mette in campo una riorganizzazione circolatoria e viaria, che dovrebbe stravolgere lo scorrimento urbano, per agevolare la mobilità sostenibile e per favorire la utilizzazione dei monopattini e delle biciclette a scapito dei tradizionali mezzi di locomozione a motore. Auguri.
Ancora una volta una Amministrazione confusa e pasticciona, spende – a trattativa privata – migliaia di euro in progettazioni, per individuare fantasiose ciclovie su una trentina di strade urbane, anche ad intenso scorrimento – percorribili in promiscuo, a velocità max di 30 km/ora –. Non un po’ alla volta, verificando ed educando il consenso e le abitudini dei cittadini, ma di botto, anzi …col botto e senza alcuno studio preliminare degli spostamenti origine-destinazione e del traffico circostante.
I nostri solerti amministratori hanno ritenuto, quindi, che tutti gli abitanti vastesi siano nelle condizioni di poter acquistare uno o più cicloveicoli elettrici, in famiglia, al fine di ottenere una copernicana rivoluzione green . In teoria ci piace . I saliscendi cittadini , le lunghezza degli spostamenti nella direzione sud/nord e viceversa dei percorsi urbani , la assenza di parcheggi di interscambio veicolare e gli ovvi ostacoli alla circolazione , ci convincono , però , a suggerire la massima prudenza applicativa e un attento confronto con le categorie economiche e con gli operatori , già fiaccati dalla crisi da Covid 19.
Questo è quanto . L’avvicinarsi delle elezioni e la concreta prospettiva di una bocciatura da parte dei vastesi , evidenziano un ulteriore tentativo che una “ sinistra” Giunta , pone in atto – per altro solo sulla carta -, per passare sotto silenzio l’esito infausto di un quinquennio che ha visto Vasto declinare nella qualità e nella quantità di tutti i suoi servizi e che deve essere assolutamente ribaltato.
Noi cerchiamo non solo promesse disegnate e sogni elettorali, ma fatti concreti che promettiamo di verificare , con equilibrio, nel prossimo quinquennio .
Il Nuovo Faro
Dott. Ing. Edmondo Laudazi