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Emergenza Covid, convenzione tra Asl di Teramo e Pescara: posti letto in cambio di infermieri. Taglieri: “Continua l’istituzionalizzazione del baratto in Abruzzo”

“Asl che vai, Convenzione che trovi: prosegue l’istituzionalizzazione del baratto sanitario all’interno di Regione Abruzzo. Questa volta è toccato alla Asl di Teramo che, in data 23 ottobre, ha approvato un accordo con la Asl di Pescara per ottenere un massimo di due posti letto di terapia intensiva e dieci di terapia non intensiva all’interno del Covid Hospital, dando in cambio le prestazioni di sei infermieri, che andranno così a lavorare presso l’Azienda Ospedaliera pescarese fino al termine dell’emergenza. Dopo il caso che avevamo già denunciato con la Asl Lanciano-Vasto-Chieti, il fatto che una Convenzione simile sia riproposta anche per Teramo, sembra far intendere un preciso indirizzo politico: i professionisti sono usati come merce di scambio per ottenere posti letto. Allo stesso modo, pare che queste carte smentiscano il Presidente Marsilio (Fratelli d’Italia) e l’Assessore Verì (Lega). Dal momento che questi accordi si rivelano necessari, è evidente che il Covid Hospital di Pescara non sia a disposizione immediata di tutto il territorio”.

Lo afferma il Vicepresidente della Commissione Sanità in quota M5S Francesco Taglieri, che prosegue con la sua spiegazione: “È surreale assistere a questo comportamento generalizzato in diverse Asl abruzzesi mentre la coalizione di centrodestra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia volta la testa dall’altra parte. È incredibile che non si accorgano delle potenziali e gravissime implicazioni su tutto il sistema sanitario regionale e sulla dignità stessa dei lavoratori, trattati più come banconote che come professionisti. Come possono permettersi i vertici delle Aziende, come sembra emergere leggendo gli accordi, di dare un valore più alto agli infermieri dell’Azienda teatina rispetto a quelli dell’Azienda teramana? È vergognoso che lo stesso personale sanitario, esaltato durante la prima fase della pandemia, venga adesso svilito dalla politica regionale e utilizzato come una moneta. Si tratta dell’ultima dimostrazione di quanto la Giunta e tutte le Asl, i cui vertici sono nominati dal centrodestra, siano bravi a tessere le lodi a parole di chi sta in prima fila a combattere il virus, per poi utilizzarli a piacimento in nome di un baratto inaccettabile. Per chiudere questo teatrino, non ci sorprenderemmo di leggere una Convenzione anche tra la Asl di Pescara e quella dell’Aquila”.

“In un clima di estrema difficoltà sanitaria ed economica, firmare documenti che creano ulteriori differenze tra territori, mortificando il lavoro dei professionisti, è un errore politico imperdonabile. Stanno cercando, senza riuscirci, di coprire la loro disorganizzazione e l’incapacità di reperire nuovo personale. La promessa che il Covid Hospital di Pescara sia una struttura al servizio di tutta la Regione senza distinzioni di quartiere, sembra essere tradita ogni giorno dal Presidente Marsilio e dall’Assessore Verì. Questa struttura deve essere un luogo di sostegno per tutti gli abruzzesi, non uno strumento da brandire a piacimento per legittimare un inaccettabile baratto medievale, ottenendo posti letto in cambio di professionisti. Chi sta permettendo tutto questo dovrebbe avere il buonsenso di dimettersi”, conclude.

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