Continuano le indagini scientifiche e di repertazione da parte dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di Pescara, sull’incendio che domenica ha interessato Punta Aderci.
Certo è che è stata ricostruita la strada del fuoco e individuato il punto in cui l’incendio è stato appiccato. Grazie infatti ad un filmato della protezione civile, è stato possibile individuare il punto di partenza della miccia e la strada percorsa dalle fiamme. Il piromane non ha gettato la miccia nella riserva, ma alle spalle dei silos di acido solforico della Hagritanks del gruppo Solmine vicine allo stabilimento della Puccioni.
Fortunatamente il piano antincendi dell’azienda ha evitato al fuoco di raggiungere i silos. L’acido solforico brucia da 300 gradi in su e il rischio esplosione è stato tanto. La Puccioni ha poi soffocato subito il rogo e fornito gli idranti ai gestori della riserva naturale in ausilio dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile.
La vegetazione secca poi, alimentata anche dal vento di libeccio, ha raggiunto il box dei vigilanti ridiscendendo poi lungo tutto il costone.
Ora la speranza è che i video che la Puccioni ha consegnato ai carabinieri forestali di Pescara siano riusciti a catturare il piromane.
Nei prossimi giorni gli investigatori ascolteranno anche la testimonianza dei volontari della protezione civile, i primi ad arrivare nel punto da cui sono partite le fiamme.
Il fatto che la miccia sia stata lanciata alle spalle dei silos di acido solforico porta ad avanzare due ipotesi: il lancio di una cicca di sigaretta accesa da parte di qualcuno che risaliva dal mare, o addirittura un gesto doloso. Ad avvalorare l’ipotesi del dolo c’è l’orario in cui è scoppiato l’inferno, le 13,30, ora in cui c’è la pausa pranzo anche per la vigilanza.
L’appello delle istituzioni e degli investigatori è che chi ha filmato l’incendio è pregato di consegnare i video agli investigatori perché anche un particolare può essere utile.
Paola Calvano
