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“Sto soffrendo come voi”, la postina di Caldari ricorda commossa chi non c’è più

Per tutti i Caldaresi. Ciao sono Graziella, la postina di Caldari. Non amo tanto i social, mi piace più il contatto diretto con le persone, ma ora in questo momento, è l’unico modo per arrivare a tutti voi. Io non abito a Caldari ma dopo dodici anni con voi sento di appartenere alla vostra comunità e vi volevo dire che sto soffrendo esattamente come voi. Arrivare la mattina a Caldari e trovarla spettrale, vuota, affranta, ferita mi colpisce il cuore per non dire il terrore che vedo negli occhi delle persone che vengono in ufficio.

Volevo spendere due parole per le persone a noi care che non ci sono più.
Inizio da MAURIZIO il NOSTRO barman: che dire, mi mancherà il suo quotidiano buongiorno col caffè e la pacca consolatoria sulla spalla e la sua immensa generosità.
PARIDE: anche se ultimamente non veniva lo ricordo bene con il suo educato modo di ringraziarmi cento volte per avergli compilato le scartoffie.
ZEFFERINO: con la sua bella cartelletta esprimeva calma e tranquillità.
EGIDIO: il saluto col cuore dal gigante buono seduto al bar.
DOMENICO: lo ricordo col bastone e piegato dalla malattia, si intestardiva a voler per forza andare al bar a prendermi qualcosa.
RITA: che dire….quest’anno niente fiadoni e pasta mandorla regalati col cuore.
LINA: non la conoscevo personalmente ma telefonicamente traspariva dolcezza e bontà.
NICOLA: puntuale col suo ‘gna sti bell a jess arret’.
E poi DOMENICO RADICO, puntuale come un orologio svizzero tutte le mattine timbrava con me, mi faceva compagnia e mi dava una certa sicurezza. Era del 1939 come mio padre che non c’è più e io accostavo a lui la sua presenza.
Esprimo le mie più sentite condoglianze a TUTTI MA PROPRIO TUTTI I FAMILIARI di queste splendide persone.
Comunque io li vedi cosi: Al tavolino con un mazzo di carte, Paride Egidio Zefferino Nicola e Domenico di riserva, Maurizio serve da bere, Lina e Rita in cucina e Domenico Radico che il bar non piace fa la spesa, pensa per il fuoco e fa cento viaggi su e giù casa e garage.
Un abbraccio a tutti.
Un’ultima cosa per le persone inutili che considerano i caldaresi appestati e irresponsabili volevo dire che Caldari è in ginocchio, sicuramente, ma non a terra. CALDARI si rialzerà più forte di prima con la generosità e l’accoglienza che la distingue.

Graziella

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