Iniziati ben 34 anni fa, dovrebbero terminare tra due anni i lavori della diga di Chiauci. A garantirlo è il commissario Franco Amicone e a ribadirlo è anche l’assessore regionale Emanuele Imprudente che nei giorni scorsi è giunto sul posto per un sopralluogo. Per il sindaco di Vasto Francesco Menna “l‘auspicio della città e del Vastese è che si arrivi all’ultimazione dell’opera il prima possibile”.
Vero è che Vasto e il Vastese, ma anche il Molise non possono più attendere che si risolvano i cavilli che su di essa pesano per via di un’inchiesta della Magistratura che ha visto 8 rinvii a giudizio.
La diga di Chiauci come il Mose? Sembrerebbe quasi di sì. Il primo progetto tecnico è infati datato settembre 1977. A finanziare l’avvio dei cantieri fu la Cassa per il Mezzogiorno, ma i lavori iniziarono dopo 8 anni. Nel dicembre di quell’anno poi vennero sospesi a causa delle norme sulle dighe che in quegli otto anni cambiarono. Furono necessari dunque degli adeguamenti e per riprogettare il tutto ci vollero tre anni. Si riprese dunque a scavare nel novembre 1990, ma i cancelli si richiusero ben presto a causa di un contenzioso sull’impatto ambientale.
La struttura vide infine la la sua ultimazione nel 1997 ma ora per funzionare sono necessari alcuni lavori di completamento.
Certo è che il commissario Amicone ha avviato e ultimato i lavori di messa in sicurezza della vallata del fiume Trigno, delle paratie e dell’ammasso roccioso. Terminato inoltre anche il primo stralcio della strada circumlacunale e sono iniziati i lavori del secondo stralcio. Se tutto dovesse filare liscio come l’olio l’opera verrà conclusa nel 2021.
Dal canto loro agricoltori, industriali e cittadini attendono con trepidazione la fine dei lavori e si dicono pronti a festeggiare solo quando la diga entrerà realmente in funzione.
Paola Calvano