Le immagini fotografiche (allegate) che vi mostriamo dei pericolosi ruderi in sono talmente eloquenti che potremmo addirittura non commentarle : si commentano da sole! Parliamo dei resti di quelle che furono una volta, abitazioni di via Marchesani accanto alla chiesa del Carmine. Ma se vogliamo fare un piccolo commento, potremmo senza dubbio iniziare nel dire che da moltissimi anni la città assiste attonita allo sfasciume di questo edificio abbandonato da una società immobiliare e che nessun intervento di risanamento e bonifica è stato attivato dalla proprietà che risulta essere di un imprenditore edile. Sono ormai oltre dieci anni che assistiamo come cittadini al lento degrado di queste mura.
Ma quello che sorprende è la assoluta passività della amministrazione che da dieci anni assiste cieca e irresponsabile al lento degrado che continua inesorabile. Non si sono mai accorti i diversi sindaci e amministratori che questi fatiscenti ruderi si trovano in centro storico accanto alla Chiesa di Madonna del Carmine?, – un gioiello di architettura barocca del Settecento edificato nel settecento dall’architetto Gottardo, allievo del Vanvitelli, architetto napoletano di padre olandese, famoso per la Reggia di Caserta, – ruderi, una volta abitazioni civili, divenute adesso dimora stabile di ratti, altre specie di animali e di una folta e selvaggia vegetazione che vive all’interno di quello che resta di queste mura. Da oltre un ventennio questo manufatto fatiscente e pericoloso, appartiene a una società immobiliare.
Il Comune, sede della amministrazione dista pochi metri e non si accorge di nulla? Una ferita profonda ancora una volta inferta a chi alla vista della monumentale e bellissima Chiesa deve assistere a scene di degrado civile e culturale. Le responsabilità accusano il decennio di Lapenna e delle sue varie giunte ballerine che avrebbe dovuto mettere mano a un piano di interventi urbanistici del centro storico per bonificar, sanificare e renderle abitabili, con un lavoro serio di contatto con i vecchi proprietari per giungere a risultati positivi. Questo per bloccare lo spopolamento che cresce nel tempo e che vede il centro storico apparire come un deserto.
La attuale amministrazione, nonostante i proclami iniziali di un cambio di rotta, ricalca pedissequamente le precedenti di Lapenna in stretta continuità. Nessun sussurro di novità, nessuna azione concreta vediamo nelle intenzioni della attuale. Anzi siamo stupiti dall’assessore Forte che delegato alla Urbanistica dal Sindaco Menna, pare non esistere sul piano politico e amministrativo. Saremmo curiosi di conoscere i loro pensieri in merito a questa accusa che lanciamo da qualche tempo. Ma siamo certi che nessun respiro o parola verrà sussurrata da chi dovrebbe invece con autorevolezza presentare un piano di rilancio urbanistico serio per dare speranza agli ultimi pochissimi o rari commercianti che a fatica tentano di resistere. Noi siamo certi e temiamo che l’andazzo ormai sia quello della rassegnazione, che in ultima analisi vuol dire inettitudine, incapacità, e non consapevolezza del ruolo pubblico conferito dal voto del 2016.
IVO MENNA AMBIENTALISTA STORICO
Responsabile osservatorio regionale amianto e della lista “La Nuova Terra”
