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Denso, adesso si prospetta la settimana corta

Frenata degli impianti e lavoratori in cassa integrazione per alcuni giorni anche alla Denso di Piana Sant’Angelo. L’industria giapponese che produce motori e alternatori, a febbraio per diversi venerdì consecutivi fermerà le macchine. «E’ un fatto fisiologico, il risultato del sensibile calo di vendite di autovetture», afferma Primiano Biscotti, segretario provinciale della Fim Cisl. Il futuro dell’auto è il motore elettrico.

I sindacati chiedono alla dirigenza della fabbrica nipponica un incontro per conoscere il piano di investimenti. “Noi vogliamo che i motori elettrici si facciano qui“, insiste Biscotti. La crisi del settore automotive e della Ford in particolare sta provocando un effetto domino sulle industrie del settore.

Dopo la Pilkington, anche la Denso è costretta a ricorrere dopo tanti anni agli ammortizzatori sociali. In programma ci sono infatti diverse giornate di cassa integrazione guadagni. Pare si ricorrerà alla settimana corta. Se nell’ultimo trimestre 2018 , il calo di ordinativi del settore auto è parso fisiologico , con l’arrivo del 2019 la frenata delle vendite parla di crisi e di disagi che potrebbero ripercuotersi sul settore metalmeccanico. Alla Denso a novembre sono già stati fatti 4 giorni di cassa integrazione in tutti i reparti collegati a Fiat (Fca).

La situazione è monitorata costantemente e i sindacati mantengono per il momento un atteggiamento positivo. Certo è che era da molto tempo che alla Denso non si faceva ricorso agli ammortizzatori sociali. Il futuro dipenderà in gran parte dalla Fiat. Per Denso è un periodo di grandi cambiamenti ma anche attese.

A fine luglio in fabbrica c’è stato il cambio del responsabile delle risorse umane. Dopo 12 anni Marco Mari ha passato il testimone a Gian Piero Gioannetti, già dirigente di Acciai speciali a Cogne, Canale, Indesit e Crysler Automobiles. Il compito del nuovo dirigente non è facile. In questo momento particolarmente delicato per il settore industriale, in gioco c’è il futuro dello stabilimento di San Salvo.

I sindacati chiedono alla politica basi per favorire un piano industriale che miri a garantire lo sviluppo di San Salvo. Anche la Zes è guardata con attenzione Il riconoscimento della Zes, zona economica speciale, sia a Punta Penna che a Piana Sant’Angelo è necessario. Gli industriali non hanno mai nascosto di confidare nella Zes. Fino a quando però Denso non deciderà ufficialmente di produrre a San Salvo i nuovi motori elettrici, restano i timori di un futuro meno felice. Il mercato dell’auto sta subendo una trasformazione epocale. Presto le auto a benzina saranno sostituite dalle auto elettriche. Dalla Denso non arrivano notizie di investimenti. I sindacati sono preoccupati. La concorrenza straniera non sta certo a guardare con le braccia incrociate. La fabbrica Denso di Szekesfehervar, in Ungheria, inaugurata nel 2008, potrebbe essere una concorrente spietata così come l’altra fabbrica spagnola.

Paola Calvano (Il Centro)

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