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Pista ciclabile nel degrado, “Riparta il progetto”

“La pista ciclabile di Vallone Lebba deve essere non solo recuperata, ma và risolta una volta per tutte una delle sue principali criticità che è quella del mancato collegamento alla viabilità cittadina”.

Stefano Taglioli, naturalista e ambientalista storico, interviene sul dibattito che si è aperto in città dopo le dichiarazioni del sindaco Francesco Menna, secondo il quale “il percorso ciclabile non è una priorità dell’amministrazione comunale”.

Affermazioni che hanno scatenato una ridda di reazioni anche alla luce dell’imponente finanziamento pubblico – circa 600mila euro – che ha consentito nel 2010 la realizzazione del percorso naturalistico oggi diventato una discarica abusiva a cielo aperto, con la staccionata di legno in gran parte divelta e con il manto stradale dissestato.

“La pista ciclabile deve essere una priorità della città nell’ottica della mobilità responsabile e alla luce della Via Verde”, attacca Taglioli, “non solo vanno fatti interventi per la bonifica e il recupero del percorso, ma và risolto il problema del suo degrado dovuto al fatto che non è collegato alla viabilità cittadina. Che fine ha fatto il progetto iniziale dove era previsto un raccordo con la circonvallazione Istoniense e con la riserva di Punta Aderci? L’opera realizzata è rimasta un troncone senza inizio e senza  fine, creando anche un danno naturalistico. Trovo inoltre alquanto bizzarro che mentre si riescono a reperire fondi per trasformare la pista ciclabile di Vasto Marina in una specie di lungomare con dei lampioni altri quattro metri, non si riescano a trovare finanziamenti per la pista ciclabile di Vallone Lebba”, chiosa l’ambientalista.

Realizzata con risorse economiche provenienti dal Patto Trigno-Sinello destinati alla “creazione,  adeguamento e potenziamento delle strutture per lo sport e il tempo libero”, la pista ciclabile di Vallone Lebba venne realizzata nel 2010 durante la gestione dell’ex sindaco Luciano Lapenna. Divenne ben presto impraticabile  a causa della totale assenza di interventi. Per anni la precedente giunta giustificò la mancata manutenzione del percorso dietro un contenzioso aperto con il Consorzio di Bonifica Sud, peraltro smentito dall’avvocatura comunale e dalle carte. Infatti il disciplinare stipulato il 31 luglio 2008 tra l’ente consortile ed il Comune e con il quale venivano autorizzati i lavori relativi al primo lotto funzionale del percorso ciclabile, stabilisce che l’onere e la responsabilità di tenere in perfetto stato di manutenzione e di efficienza l’opera ricade sul Comune, mentre lo stesso Consorzio si riserva la facoltà di ordinare in qualsiasi momento eventuali interventi di riparazione e di manutenzione ritenuti necessari ed indispensabili “a salvaguardia  della sicurezza e della pubblica incolumità delle persone e delle cose”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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