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Caso Granito Forte, oggi la riunione con i sindacati

Calo di ordinativi e situazione occupazionale. Riunione oggi a Fresagrandiaria fra i sindacati e i rappresentanti della Granito Forte. Il 2018 si è chiuso con un calo di ordinativi che ha spinto l’industria che produce mattonelle in gres porcellanato a ricorrere agli ammortizzatori sociali. Il 2019 si apre con una situazione ancora delicata e due linee che resteranno ferme per i prossimi tre mesi. Per i 200 dipendenti che hanno già fatto 13 settimane di cassa integrazione sara necessario fare ancora ricorso agli ammortizzatori sociali per evitare a un quarto dei lavoratori di andare a casa.

L’azienda dallo scorso mese di settembre parla infatti di 50 esuberi. La Filtcem Cgil non nasconde la propria preoccupazione. La produzione industriale è fondamentale per la sopravvivenza del Vastese interno. L’azienda arrivata da Ubersetto di Fiorano, in provincia di Modena, nel 1991 ha impiantato il suo polo produttivo nella zona industriale di Fresagrandinaria, nella Valle del Trigno, dando occupazione stabile tra occupati diretti e indotto a circa 250 persone, con un fatturato che sfiora i tre milioni di euro.

Tanti lavoratori stanno tremando all’idea di perdere il lavoro. Purtroppo gli ordinativi sono in calo anche a causa della concorrenza straniera che è sempre più agguerrita. Oggi è in programma una riunione con i rappresentanti sindacali per discutere su come affrontare questa fase delicata. La convocazione urgente dell’incontro non fa pensare a nulla di buono. La speranza di tutti è che con l’arrivo della bella stagione il mercato riprenda a muoversi. Non è facile tuttavia vincere concorrenti che propongono prodotti più economici. Uno spauracchio è la Turchia . La Granito Forte come ha sempre fatto cercherà di puntare sulla qualità.

Sulla crisi della Granito Forte , Antonio Turdò non ha risparmiato critiche a chi in passato ha sempre ostacolato l’attività impedendole di crescere. Il momento è delicato per tutti, ma la Valle del Trigno attira sempre meno. Cgil, Cisl e Uil insistono sulla necessità di offrire ai potenziali clienti più servizi.

L’industriale vastese Remo Salvatorelli condivide questa opinione. “In Polonia come in altri Paesi dell’Est le strade sono tappeti”, ha più volte ripetuto l’industriale. “Nel Vastese ormai attraversare la Valle del Trigno o la Val Sinello , ma anche Punta Penna , è un’avventura. Strade piene di buche e pochi servizi”. La Val Sinello di Gissi ora sta lentamente riprendendo quota, ma resta la delocalizzazione di interi comparti delle zone industriali di San Salvo e Vasto. L’area del Trigno, a parere dei sindacati va curata di più. “Il Vastese“, affermano Cgil ,Cisl e Uil «ha fame di lavoro, occupazione e sviluppo».

Paola Calvano (Il Centro)

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