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“Cupello non diventerà la pattumiera del Sud”

Non vogliono che il paese diventi “la pattumiera del Sud” e per scongiurare una simile eventualità sono scesi in piazza per dire no alla discarica di 480mila metri cubi che un operatore privato vuole realizzare a ridosso dell’impianto del Civeta. E’ cominciata ieri in corso Mazzini, dove è stato allestito un banchetto con tanto di tazebao, la raccolta di firme promossa dal Comitato in difesa del comprensorio vastese, per chiedere il rigetto da parte della Commissione Via regionale del progetto di discarica proposto a Valle Cena da parte della Cupello Ambiente, gestore della terza vasca. In giornata sono state raccolte circa 750 sottoscrizioni. Tantissimi i cittadini che si sono avvicinati spontaneamente per manifestare tutta la loro preoccupazione. Le ragioni del no sono sintetizzate nel manifesto che campeggiava in corso Mazzini.

“A Cupello esistono già tre discariche del Consorzio pubblico che si stanno riempiendo di rifiuti provenienti anche da fuori Regione, riducendo così gli anni di vita delle vasche”, spiegano al Comitato, “il Civeta è stato sempre presentato non come una discarica ma come un impianto di compostaggio che aveva intrinseca capacità di portare ricchezza al territorio. Il terreno su cui la Cupello Ambiente vuole costruire la nuova vasca è limitrofo all’attuale polo impiantistico e non è previsto dal piano regionale dei rifiuti”.

Di non secondaria importanza per il Comitato “la tutela dell’ambiente idrico, in particolare del torrente Cena già classificato dall’Arta in cattivo stato ambientale e la questione dei cattivi odori e delle emissioni in atmosfera di sostanze anche molto pericolose come l’idrogeno solforato. Emissioni a cui negli ultimi mesi si sono aggiunte quelle dovute agli incendi, cosiddetti accidentali, ma che hanno suscitato dubbi e richieste di chiarimenti da parte di diversi sindaci del Vastese”.

I cittadini ricordano infine che “la strategia europea sulla gestione dei rifiuti pone le discariche tra le ultime opzioni dovendo dare priorità al riutilizzo e al riciclaggio dei materiali, pertanto i progetti che insistono sullo stesso territorio, a partire dalla proposta di discarica a Furci, determinano un inaccettabile effetto cumulo”.

Per tutte queste ragioni i firmatari della petizione chiedono che venga rigettato  il progetto della Cupello Ambiente.

Anna Bontempo (Il Centro)

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