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Niente bagni a nord del torrente Buonanotte

Non è balneabile il tratto di mare a nord della foce del torrente Buonanotte. I prelievi effettuati dall’Arta (Agenzia regionale per l’ambiente), hanno  evidenziato valori non conformi a quelli previsti dalla legge, per la presenza di enterococchi superiori ai limiti consentiti, cioè agenti patogeni indicatori di reflui fognari.

La comunicazione del Distretto Provinciale Arta di Pescara ha indotto il sindaco Francesco Menna a firmare una ordinanza di divieto di balneazione temporaneo  nel tratto di costa a nord del corso d’acqua lungo otto chilometri che segna il confine naturale  tra Vasto e San Salvo e che confluisce nella riserva “Marina di Vasto” che è anche sito di interesse comunitario (Sic).  Non appena i valori rientreranno nella norma il provvedimento – arrivato alla fine della stagione balneare – verrà revocato, ma l’allarme resta e viene lanciato dagli esperti.

“E’ la prima volta che accade una cosa del genere”, sottolinea Vincenzo Ronzitti, ecologo ed ex direttore Arta, “la storia di questo torrente racconta che non ci sono mai stati divieti di balneazione causati, molto verosimilmente, dagli scarichi fognari abusivi che pur presenti anche in passato venivano mitigati dalla esistenza nel corso d’acqua di specie vegetali , come le cannucce palustri ed altre piante acquatiche, che svolgevano un efficace opera di fitodepurazione, purificando l’acqua in modo naturale. In sostanza gli interventi di ripulitura del fosso hanno fatto perdere al corso d’acqua la sua originaria capacità depurativa. Era prevedibile soprattutto alla luce delle fonti di inquinamento che non sono state ancora rimosse”, conclude Ronzitti.

Che nel torrente Buonanotte vengano scaricati abusivamente reflui fognari è del resto cosa nota. Lo scorso mese di luglio i carabinieri forestali di Chieti hanno riscontrato 22 violazioni amministrative, con sanzioni che vanno da 24mila a 180mila euro, nell’ambito di una serie di controlli.  I  forestali hanno accertato che diverse abitazioni private scaricano reflui domestici nel corso d’acqua o nelle immediate vicinanze o utilizzano impianti Imhoff fuori norma e non autorizzati. Nel corso dei controlli, è stato trovato anche uno scarico abusivo di acque reflue urbane provenienti dall’agglomerato di contrada Colle Pizzuto, al confine con San Salvo.

Anna Bontempo (Il Centro)

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